«Per qualche giorno ho avuto qualche centinaio di persone sotto gli uffici della Regione, principalmente era un mondo che guardava alla sinistra antagonista. Poi c’è una frangia di altre aree politiche e la parte portuale, che si è dissociata da come è stata organizzata la protesta. Poi c’è la parte dei no green pass, che sono divisi dal 15 ottobre: è una situazione molto variegata»: così Massimiliano Fedriga, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, a Mezz’ora in più sulle proteste no green pass di Trieste.
Massimiliano Fedriga si è poi soffermato sulla possibile nascita di formazioni politiche anti-green pass: «C’è qualcuno che ci proverà, non penso sia semplice pensare di creare un progetto politico basato sul no green pass. Noi non possiamo pensare di politicizzare una pandemia. Qualcuno può avere proposte diverse, ma l’obiettivo deve essere comune: superare la pandemia, ritornare a una normalità. Un partito o un movimento di lungo periodo lo vedo molto difficile e molto sbagliato: non mi sarei mai immaginato che venisse così ideologizzata una pandemia».
MASSIMILIANO FEDRIGA: “EVITARE LE CONTRAPPOSIZIONI”
Massimiliano Fedriga ha poi puntato il dito contro tutti i partiti per aver ideologizzato la pandemia: «Tutta la politica ha responsabilità, da destra a sinistra, dobbiamo metterci tutti in discussione. Chi ha governato i territori ha avuto meno tempo di ideologizzare perché doveva rimboccarsi le maniche. Al tempo delle chiusure, quando sono andato a incontrare i ristoratori, sono stato attaccato dall’opposizione. Quando mi sono schierato per i vaccini, sono stato attaccato da altri. Siamo arrivati a una situazione paradossale».
Il dibattito sulla campagna vaccinale non si è placato, considerando anche le polemiche sul green pass, Massimiliano Fedriga è netto: «Dobbiamo raggiungere la meta senza radicalizzare le posizioni e senza demonizzare chi sposta una virgola: dobbiamo accompagnare i cittadini, non ci sono solo i no vax ma anche persone impaurite. Bisogna fargli capire loro l’importanza del vaccino, altrimenti è un fallimento per tutti: è necessario evitare le contrapposizioni».