«Con la Conferenza delle Regioni abbiamo proposto al governo di andare a rivedere le aperture di parchi, terme e altro, perché aprire il primo luglio vuol dire saltare la stagione». Così Massimiliano Fedriga a “Omnibus” sul delicato tema del turismo. Il presidente del Friuli Venezia Giulia, nonché della Conferenza delle Regioni, incalza il Governo: «Se la situazione – come mi auguro – migliorerà, si possono allentare ulteriormente le misure. Sicuramente il coprifuoco non incentiva arriva e prenotazioni nelle varie località turistiche. Serve una programmazione con tempi accettabili». Dunque, Fedriga chiede date certe e attuabili per consentire la programmazione e «avere un’organizzazione seria per garantire la stagione e permettere agli italiani di fare le vacanze. Così possiamo anche favorire l’economia del turismo che è stata particolarmente colpita dalla pandemia». Inoltre, ha ricordato che dalle Regioni sono arrivate sempre proposte di buonsenso, lo è anche quella di rivedere lo schema delle restrizioni a seconda dell’attuale contingenza.
«Il sistema a colori è stato utile nell’autunno dello scorso anno, ma le misure in una pandemia vanno modulate a seconda della situazione contingente, come il lockdown l’anno scorso. Nessuno deve sentirsi smentito se ora si possono trovare strategie diverse e maggiormente efficaci», ha spiegato Massimiliano Fedriga.
FEDRIGA SU RIAPERTURE E TRASPORTI
A proposito delle riaperture, tema che ha affrontato anche ai nostri microfoni, Massimiliano Fedriga a “Omnibus” ha spiegato che «tutte le scelte comportano rischi», motivo per il quale bisogna trovare degli equilibri. «Chiudere un parrucchiere in zona rossa ha portato a svolgere l’attività a domicilio. Per la sicurezza sanitaria è meglio avere un salone aperto a norma o l’attività svolta a domicilio dove tutto ciò viene meno? Stiamo limitando la libertà costituzionale dei cittadini per un valido motivo, ma le misure per essere efficaci devono trovare la più ampia condivisione possibile, altrimenti ci trasformiamo in sceriffi senza ottenere risultati nella lotta contro la pandemia». Fedriga ha affrontato anche il tema dei trasporti. «Noi abbiamo avuto un finanziamento che è stato usato in gran parte per usare i bus turistici per aumentare la disponibilità dei trasporti e poi per aumentare le corse dei mezzi già presenti. Noi abbiamo fatto tutto il possibile, ma il 50% del riempimento non fa stare le persone distanti, prevede 3 persone ogni metro quadro». Fedriga ha evidenziato un’altra criticità: «I bus turistici non possono essere usati nelle tratte urbane, altrimenti blocchiamo le città. E c’è un limite di numero. Per acquistare nuovi mezzi servono anni, tecnicamente è impossibile averli in pochi mesi».