Preoccupazione per la pubblicazione da parte del Corriere della Sera del report sui filoputiniani d’Italia. Questo il giudizio di Felice Casson, ex magistrato e parlamentare. “Siamo di fronte a un enorme problema democratico”, le sue parole ai microfoni de Il Fatto Quotidiano: “Anche se non sono del tutto chiari i contorni della vicenda, non può finire qui”.



Con la pubblicazione del report anticipato dal Corriere è stato veicolato un messaggio molto pericoloso per Felice Casson, che ha ricordato i tempi del Sifar, ovvero “quando la lotta politica si faceva a colpi di dossier”. Secondo l’ex magistrato, Draghi e il Dis “hanno il dovere di verificare cosa sia accaduto: se davvero i nostri Servizi hanno compilato un report di quel genere che prefigura un controllo gravissimo su persone per il solo motivo delle loro opinioni”.



FELICE CASSON SUL COPASIR

Nel corso della sua analisi, Felice Casson ha sottolineato che c’è una questione di codice penale da non sottovalutare. Infatti, se esiste davvero quel report segreto, si tratta di rivelazioni di atto segreto e la Procura della Repubblica dovrebbe “verificare se vi siano state violazioni di norme a tutela dei cittadini”. L’ex magistrato si è detto anche stupefatto dell’attivismo del Copasir di questi mesi. L’ex parlamentare, segretario del Comitato per cinque anni, ha spiegato: “Per come lo conoscevo io il Copasir, all’epoca presieduto in maniera estremamente istituzionale dal leghista Giacomo Stucchi, non c’erano fughe in avanti di questo o quel membro, non c’erano versioni diversificate come ho registrato da ultimo dopo l’anticipazione del Corriere. Ma soprattutto si aveva consapevolezza dei compiti del comitato: sento rivendicare che è compito del Copasir fare indagini sulla disinformazione. Ma chi l’ha detto?”.

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