Felice Maniero chiede una nuova identità dopo che quella di Luca Mori è stata scoperta ed è oggi conosciuta. L’ex boss della Mala del Brenta, che può “vantare” tra i propri precedenti una serie di rapine e assalti a portavalori oltre che omicidi e traffico d’armi e di droga, vuole un nuovo nome perché ha paura di essere ucciso dai suoi ex sodali, che potrebbero facilmente individuarlo. La richiesta è stata avanzata alla Prefettura di Venezia un anno fa ma ancora oggi non è arrivata ancora alcuna risposta, come spiega Il Gazzettino.
Maniero è infatti un obiettivo concreto dei suoi ex compagni, che da tempo progetterebbero la sua eliminazione, come sottolineato dal legale dell’ex boss Rolando Iorio. L’ex capo della Mala del Brenta nella sua richiesta ha spiegato: “Ormai il nome di Luca Mori lo conoscono tutti. Tanto varrebbe che tornassi all’originale e cioè a Felice Maniero”. Il primo documento fatto sopraggiungere alla Prefettura di Venezia è datato 25 aprile 2023: da lì sono poi arrivati ulteriori solleciti, l’ultimo lo scorso marzo, senza però nessuna risposta.
Felice Maniero: “Nessuno si è degnato di darmi una risposta”
Come sottolineato a Il Gazzettino da Felice Maniero, le richieste sono state numerose negli ultimi mesi indirizzate alla Prefettura di Venezia, ma non è arrivata nessuna risposta: “Da allora attendo, ma né il prefetto di Venezia, né il ministro degli Interni si sono sinora degnati di una risposta” ha spiegato l’ex boss. Dopo il pentimento e la collaborazione con gli inquirenti da parte dell’ex della Mala del Brenta, l’ex malavitoso è finito nel mirino degli ex sodali che hanno minacciato in più di un’occasione di ucciderlo. Ora l’identità di Luca Mori non basta più: è infatti stata scoperta ed è nota a tutti, ex collaboratori in primis.
Nella richiesta sopraggiunta alla Prefettura si legge ancora: “Il profondo rancore nutrito da parte degli ex affiliati, persone estremamente pericolose che proprio min questi mesi stanno uscendo dal carcere dopo aver espiato una lunga pena detentiva, si ripete dalle dichiarazioni auto ed etero accusatori dello scrivente, unito al concreto pericolo per la incolumità del sottoscritto, legittima una nuova richiesta di identità“. Dunque, Felice Maniero non si sente più al sicuro e spera di ricevere presto nuovi documenti per salvaguardare la sua vita, dopo essere diventato collaboratore di giustizia nel 1995.