Si chiamava Felice Bastianich il padre di Joe Bastianich, scomparso nel 2010 lasciando in un certo senso un vuoto soprattutto nella vita del suo figlio maggiore, con cui – a dire il vero – non ha mai avuto un rapporto idilliaco. In diverse interviste, lui e sua madre Lidia hanno descritto Felice come una persona intraprendente, dedita al lavoro, ma con cui non era sempre facile avere a che fare. In ogni caso, tra loro non c’è mai stato alcun conflitto eccessivamente grave, escludendo quello che, purtroppo, dopo circa 30 anni di matrimonio, ha portato lui e sua moglie a separarsi. In quel momento, nel 1997, Felice ha deciso di tirarsi fuori dagli affari che aveva con lei nel mondo della ristorazione, cedendo le sue partecipazioni ai figli e in particolare a Joe, che già in passato aveva mostrato fiuto e intuito imprenditoriale. Da giovane, infatti, aveva convinto i genitori a investire con lui nell’apertura di un nuovo ristorante, il Becco a Manhattan, venuto dopo il piccolo Buonavia di Forest Hills (Queens) e il Villa Seconda, poi fusisi in un nuovo, grande locale, il Felidia a Manhattan. La famiglia Bastianich è composta anche da un’altra sorella, Tanya, oggi nota scrittrice.



JoeBastianich: “Regole assurde nel ristorante di mio padre Felice Bastianich”

La storia familiare della famiglia Bastianich è sì travagliata, ma per certi versi anche abbastanza intrigante. Felice Bastianich arrivò in America come esule istriano, originario precisamente di Albona, insieme alla moglie Lidia Matticchio, che invece era nata a Pola. Joe Bastianich ha voluto sintetizzare la loro storia in un libro pubblicato nel 2020 da Mondadori Electa, Le regole per il successo, un “racconto divertente e pieno di aneddoti su un ragazzo che viveva a New York negli anni 70 e 80”. È Joe stesso a parlarne così, in un’intervista dell’ottobre scorso a Tv Sorrisi e Canzoni: “Scrivo del rapporto con mio padre e insegno a gestire il proprio ristorante spiegando come applicare oggi le regole assurde di mio papà, un uomo che si è fatto da solo e che a me appariva molto tirchio”. Bastianich le definisce ‘assurde’ per un motivo molto semplice: “Perché fanno ridere. I miei genitori erano emigranti italiani e quello era il loro modo semplice di fare le cose. A me sembravano regole assurde e ho cercato di renderle attuali”.



Joe e Felice Bastianich: un rapporto difficile

Il libro lo ha scritto nel tentativo di riuscire finalmente a riconciliarsi con lui a livello psicologico. “È un modo per fare pace con lui”, specifica, “e potevo scriverlo solo adesso, a 52 anni, perché è soltanto con il tempo che riesci a capire certe cose”. Felice Bastianich era molto diverso da suo figlio Joe, ma anche – per alcuni aspetti – molto simile: “Io volevo essere differente”, fa capire l’imprenditore, “ma negli anni ho realizzato che invece per tanti aspetti gli somiglio. Ma alla fine va bene così perché ora lo capisco. Con tutti i suoi difetti mi ha insegnato tante cose”. D’altra parte, nessuno è perfetto: anche lui, con i suoi tre figli, ammette di aver commesso degli sbagli. Per questo, si sente di chiosare: “Essere padre è super-difficile”.

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