Nuovo capitolo dello scontro a distanza tra Vittorio Feltri e Laura Boldrini. Come vi abbiamo ampiamente raccontato, ieri l’ex presidente della Camera ha accusato Huffington Post – giornale online diretto dal figlio di Vittorio, Mattia Feltri – di aver boicottato un suo intervento contro la violenza sulle donne. Il motivo? Aver tirato in ballo il padre Vittorio. «Quel che dice di me la ex presidente della Camera non ha alcuna importanza, trattandosi non solo di fregnacce miserabili ma soprattutto di falsità. La signora mi accolla frasi e concetti che non mi sono mai sognato di esprimere», l’esordio di Vittorio Feltri sulle pagine di Libero: «Se fosse una persona seria dovrebbe scusarsi con mio figlio e con me per aver preso lucciole per lanterne. Mattia non ha messo in circolo l’intervento della donna politica non soltanto per gentilezza filiale nei miei riguardi, bensì – suppongo – pure per un altro motivo: madame ha vergato una idiozia».
VITTORIO FELTRI VS LAURA BOLDRINI
Libero ha pubblicato l’intervento completo di Laura Boldrini che non è stato pubblicato da Huffington Post, scatenando le ire dell’esponente del Partito Democratico, reduce dall’addio a Liberi e Uguali dopo aver presieduto la Camera dei Deputati. Libero ha messo in risalto che Mattia Feltri ha spiegato di aver chiesto alla Boldrini di togliere il passaggio sul padre e di essere stato minacciato: «Se non avesse pubblicato l’articolo lei avrebbe reso pubbliche le ragioni della scelta». Vittorio Feltri ha poi affondato: «Io comunque non mi offendo se qualcuno a sproposito mi attacca, anzi ne sono felice poiché ciò dimostra che ho ragione. Ecco perché Libero offre alla signora la possibilità di manifestare le sue stupidaggini sulle proprie pagine». Il direttore di Libero ha poi destinato una frecciatina a Carlo Verna, presidente dell’ordine dei giornalisti: «Egli ha provveduto a condannare mio figlio Mattia (perché non ha diffuso in rete le corbellerie di Boldrini), ignorando che il direttore di una qualsivoglia pubblicazione ha il diritto di divulgare quanto gli garba. Impara, presidentino dei miei stivali».