Vittorio Feltri vs Marco Travaglio, il direttore di Libero replica al fondo dedicatogli dal collega de Il Fatto Quotidiano e lo fa a modo suo. Qualche giorno fa, infatti, Feltri aveva «incitato Matteo Salvini a darsi una svegliata, ricordandogli di essere tuttora, al momento, il politico italiano che vanta il maggior numero di consensi a livello di sondaggi, che non sono il Vangelo ma neppure il Fatto quotidiano, il quale non ne azzecca una neanche per errore». Feltri ha ricordato che Il Fatto Quotidiano sostiene il M5s, che in due anni è passato dal 33% a quarto partito d’Italia, dietro anche a Fratelli d’Italia. E il direttore di Libero è netto: «Significa che Di Maio (quello del vairus, di Matera provincia pugliese e della Russia Paese mediterraneo), del quale Marco è mentore, non è Quintino Sella bensì un poveraccio che dopo aver vinto al Superenalotto è stato capace in un battibaleno di sperperare una ricchezza immeritata. Si dà invece il caso che Salvini, carceri a parte, abbia conservato il suo patrimonio elettorale».
FELTRI VS TRAVAGLIO: SHOW SU LIBERO
Ma non è finita qui, l’affondo di Vittorio Feltri è in chiusura di articolo. Oltre a Marco Travaglio – già nella bufera per l’uscita choc su Bertolaso – nel mirino del direttore di Libero finisce anche Andrea Scanzi: «Scegli tu, Travaglio, quale dei due sia più coglione. Io un’ idea ce l’ avrei. Per il resto prendimi pure per il culo, l’ unica mia parte del corpo mai stata violata. Io non mi offendo nemmeno se il tuo secondino Scanzi dà a me dell’ ubriacone, quando le sue dichiarazioni sul virus, rilasciate ai margini di una sbronza terrificante, sono diventate motivo di irresistibile divertimento sui social». Infine, il tackle: «Non dico che il citato Scanzi sia un pessimo giornalista, è solo pessimo. E tu fai bene a tenertelo stretto. Più sciocchi circolano intorno a noi, e più noi diventiamo ricchi».