Femminicidi, i dati periodici mostrati dalle statistiche diffuse in occasione della Festa dell Polizia e confermati anche dal Viminale, come riporta Ansa, sono rimasti abbastanza stabili con qualche lieve diminuzione. Nel 2023 infatti sono state 119 le donne uccise, di queste, il 64% da ex partner o compagni, quindi del 6% in meno rispetto al 2020. Una situazione che conferma, nonostante l’allarme resti alto, che in realtà il fenomeno sembrerebbe in decrescita. Tuttavia, come confermano gli stessi contenuti del report, sono aumentate le violenze domestiche, di tipo fisico, psicologico ed economico, le aggressioni sessuali e i maltrattamento contro componenti familiari. In calo invece gli atti persecutori.



Gli omicidi volontari invece sono in netto aumento, del 15% in più rispetto al 2020, e questo comunque evidenzia che il genere non incide come indicatore su questo tipo di reati. Il Ministero dell’Interno aveva comunque sottolineato, pubblicando il report di analisi per la festa della donna, che in un quarto dei casi di uccisione di donne si trattava un crimine commesso nell’ambito dei rapporti familiari, quindi non solo partner ed ex ma anche genitori figli. Per l’89% atti compiuti da figli maschi nei confronti delle madri.



Femminicidi, dati in lieve calo rispetto al 2020, ma aumentano gli omicidi volontari

Rapporto periodico sui dati di omicidi, femminicidi e violenze di genere pubblicato dalla forze dell’ordine in occasione della Festa della Polizia, da quanto emerge sembrerebbe che nonostante l’omicidio volontario come reato sia aumentato in 4 anni del 15%, l’incidenza del genere sia rimasta stabile. In alcuni casi anche in calo. I delitti sono stati 329 rispetto ai  287 del 2020. Per quanto riguarda invece le violenze sessuali, seppure con alcune diminuzioni, specialmente per quelle avvenute in ambito familiare, il dato resta piuttosto alto, e il 91% riguarda vittime di sesso femminile.



Questa statistiche però sono una somma di tutti i dati a livello nazionale, perchè come confermano anche le varie edizioni regionali, in alcune zone d’Italia risultano ancora molto elevate le incidenze della violenza di genere e dei maltrattamenti in famiglia. Alcuni di questi raddoppiati già nei primi mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2022.