IL VIDEO INQUIETANTE DELL’ASSALTO DELLE FEMMINISTE ALLA SEDE DI PRO VITA A ROMA (NEL GIORNO CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE)
Era praticamente impossibile far parlare di violenze ‘delle’ donne nella giornata internazionale della violenza ‘sulle’ donne: eppure le femministe di “Non una di meno” sono riuscite nell’impresa, assaltando brutalmente la sede romana di Pro Vita & Famiglia, la Onlus che da anni si batte per la difesa della famiglia tradizionale contro le derive secolariste e ‘woke’ della società contemporanea.
Un attacco violento, gratuito e improvviso giunto durante la manifestazione giustamente avallata dalle istituzioni per richiamare al dramma delle violenze compiute contro le donne di ogni religione, Stato e razza. Dopo le prime scritte e primi tentativi di sfondare le serrande di Pro Vita, la polizia in assetto anti-sommossa ha contrastato i manifestanti: «Quelli ’contro ogni violenza’ stanno perpetrando una violenza inaudita contro la nostra sede di ProVitaFamiglia. Stanno rompendo i vetri delle nostre vetrine, stanno dando fuoco alle serrande. Un odio cieco e una violenza furiosa. Chi non condanna è complice», così in presa diretta aveva lanciato l’allarme sui social, con tanto di primi video choccanti il portavoce di Pro Vita Jacopo Coghe. Nei successivi video si vedono le femministe di “Non una di meno” (non tutte ovviamente, ma quelle in presidio a Roma per la manifestazione del 25 novembre) chiedere ai cronisti presenti «Potete evitare di riprendere?». Già, perché tra scritte insultanti, vetrine imbrattate, lanci di bottiglie e fumogeni, spinte contro la polizia (che ha poi replicato con una carica decisa) lo spettacolo non era certo degno di essere mostrato in pubblico: però è avvenuto e in quanto – a nostro parere – il problema della violenza è in sé stante un dramma, a qualsiasi latitudine e genere venga commesso, serve non censurare nulla della follia ideologica che può portare la deriva di una pur giusta battaglia come quella contro la violenze sulle donne.
PRO VITA & FAMIGLIA: VIOLENZA INAUDITA MASCHERATA DA BUONISMO. NON UNA DI MENO NEMICA DELLE DONNE”
«Le forze dell’ordine ci hanno preso a manganellate mentre facevano un’azione con fumogeni e scritte sul muro. Due ragazze sono rimaste ferite, una al viso, che è stata portata in ospedale, l’altra alla testa», denunciando le attiviste femministe di “Non una di meno” dopo gli episodi gravissimi avvenuti davanti alla sede di Pro Vita. Nel video si vede però i continui insulti e lanci di oggetti, al grido di «fascisti pezzi di merda…».
«La manifestazione contro ogni violenza sfocia in una violenza inaudita verbale e fisica contro la nostra sede. Ecco a voi la massima espressione di ipocrisia dell’ideologia mascherata da buonismo», commenta Pro Vita & Famiglia dopo l’assalto subito da gruppo di femministe e manifestanti. In nome di un’idea anti-violenza si compie violenza, ecco il paradosso più incredibile che non va censurato, chiunque lo perpetri. Nella nota più estesa della Onlus anti-abortista e pro-life, si sottolinea come «Un femminismo che strumentalizza in chiave politica la strage in corso per attaccarci senza ragione è nemico delle donne molto più di qualsiasi fantomatico ‘patriarcato’, perché manipola le vere ragioni del fenomeno e in tal modo ne impedisce la risoluzione». Ci aggiungiamo noi, nella giornata in cui si ricordava giustamente la terribile vicenda della povera Giulia Cecchettin, siamo davvero sicuri che il modo più sensato di onorarla sia quello di spargere violenza insensata?
Secondo il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini «Se assaltano la sede della Cgil c’è (giustamente) indignazione nazionale. Se estremisti rossi assaltano la sede di una Onlus che aiuta e difende le famiglie, silenzio? La solidarietà mia, di tutta la Lega e di tutto il popolo italiano». Silenzio nei commenti ufficiali da parte delle opposizioni, specie da sinistra dove si è invece sottolineato nei giorni scorsi la deriva “machista” del Centrodestra italiano, preso quasi come connivente ideologico delle violenze di genere e del “patriarcato“. Questa mattina il portavoce di Pro Vita sottolinea con un post con foto «Se pensano di poterci intimidire con la loro brutale violenza, si sbagliano. Continueremo a lavorare a testa alta per promuovere il valore della vita, della famiglia e della sacrosanta libertà di educazione».