Lo scorso sabato a Parigi si è tenuta una grande manifestazione delle associazioni femministe contro la violenza sulle donne. Dalla piazza però è stato escluso il “Collettivo 7 ottobre“, che intendeva partecipare per denunciare le violenze compiute da Hamas con stupri e femminicidi commessi nei confronti delle donne israeliane. Il collettivo composto da circa duecento donne tra cui Camille Vizioz-Brami, consigliera del partito socialista del XX Arrondissement di Parigi ha denunciato l’atteggiamento particolarmente ostile e minaccioso delle altre associazioni organizzatrici.



La politica ha infatti raccontato, come riporta Il Foglio,  che il gruppo è stato accerchiato e poi allontanato ed escluso con atteggiamenti particolarmente aggressivi ed insulti gridati con slogan come “Me too unless you are a Jew“. Successivamente le esponenti del collettivo sono state prese da parte da alcuni uomini che sostenevano che Hamas fosse un movimento di resistenza. Il risultato è stato che le donne hanno trascorso il resto della giornata protette da un cordone di polizia, mentre le altre femministe manifestavano liberamente.



Ministra Bergè: “Manifestazione femminista è stata “A geometria variabile”, indifferenza sulle violenze di Hamas”

La Ministra della famiglia Aurore Bergè, è intervenuta pubblicamente unendosi al coro delle proteste del collettivo 7 ottobre, condannando duramente il gesto ed affermando che le femministe che hanno manifestato sabato scorso hanno tenuto un atteggiamento particolarmente discriminante, definendolo “A geometria variabile“. In risposta, e a conferma dei fatti, una esponente del collettivo Nous Toutes, ha dichiarato al quotidiano Liberation che: “Ormai la questione palestinese sta dividendo il mondo femminista francese“, e che “C’è sempre più indifferenza nei confronti delle violenze compiute da Hamas“.



E ha proseguito poi sottolineando il particolare “doppiopesismo” , che negherebbe gli stupri e i femminicidi compiuti dai terroristi. Ed è particolarmente allarmante, non solo il silenzio durante le manifestazioni, ma il supporto ad Hamas che viene mostrato. Molte esponenti infatti hanno dichiarato che le proteste di piazza ormai sembrano essere più mobilitazioni pro Palestina che a favore dei diritti di tutte le donne.