Il potente antidolorifico che negli Usa ha creato dipendenze e mietuto vittime è sbarcato anche in Italia. Stiamo parlando del Fentanyl, l’oppioide sintetico made in Cina che proprio in Usa, solo nel 2022, ha provocato più di centomila morti di overdose. E come riporta Il Sole 24 ore inizia a fare seriamente paura anche nel nostro Paese data la diffusione che sta assumendo. Nel dark web è il farmaco più cliccato e acquistato, e sul mercato dello sballo domina al pari della cocaina.
Viene chiamata droga degli ‘zombie’ per come riduce chi ne fa uso. Simile alla morfina ma ancora più potente, in molti Paesi può essere regolarmente prescritto dai medici, ma lo smercio illegale è sempre più diffuso: utilizzato “da taglio” con altre droghe (soprattutto eroina e cocaina), crea un mix letale in chi lo consuma. E se fino a poco tempo fa dai sequestri emergeva emergeva una larga diffusione soprattutto di eroina e cocaina, ora anche il Fentanyl si sta affermando velocemente.
FENTANYL: DOPO MILANO E VITERBO IL TRAFFICO SI ESTENDE ANCHE A PIACENZA
Lo scorso 15 novembre la Guardia di finanza ha sequestrato a Piacenza circa 100mila singole dosi, per un valore complessivo di oltre 250mila euro. Un record che preoccupa, e che ha battezzato la città come capitale del Fentanyl. Finora infatti i maggiori sequestri erano stati di 2mila dosi a Milano (febbraio 2019) e 80 grammi a Viterbo (settembre 2023). Questi dati denotano come il traffico di questa droga siano in netta crescita.
Mettendo a confronto i dati delle altre droghe, nell’ultima relazione annuale 2023 (relativa al 2022) del Dipartimento della pubblica sicurezza-Direzione centrale servizi antidroga (Dcsa) ci sono i sequestri di cocaina: 26,10 tonnellate, rispetto alle 13,6 del 2020 e alla 21,39 del 2021. I quantitativi più ingenti sono stati sequestrati in frontiera (78,28% del totale) e, in particolare, nei porti, dove sono state rinvenute 20 tonnellate di cocaina sulle 26,10 complessive. Sono stati invece 548,08 i chili di eroina sequestrati, in linea con la media degli ultimi 20 anni. Due dati significativi: l’assenza di sequestri di eroina alla frontiera terrestre (punto nazionale di transito della tradizionale rotta balcanica) e l’aumento di sequestri alla frontiera aerea (72. 41 % del totale) presso alcuni dei principali aeroporti (Malpensa, Fiumicino e Cagliari), con provenienze, nella maggior parte dei casi (85,71%), dalla Nigeria, Sudafrica, Senegal e Camerun .