Il Fentanyl minaccia l’Europa e l’Italia. Il ritorno dei talebani al potere, nell’agosto 2021, ha chiuso la politica di “tolleranza” nei confronti della produzione d’oppio. Come ricorda Avvenire, gli estremisti hanno imposto il bando alle coltivazioni di papaveri e qualche mese dopo i campi si sono ridotti del 95,3 per cento, secondo i dati dell’Ufficio Onu contro la droga e il delitto (Undoc). Il blocco ha inferto un colpo durissimo ai contadini del sud: per loro l’oppio rappresentava oltre la metà degli introiti. I papaveri afghani, però, hanno conseguenze non solo sull’economia interna ma anche sulla fabbricazione del 95% dell’eroina consumata nel Vecchio Continente.



Il Myanmar, secondo produttore mondiale dopo l’Afghanistan, non è in grado di compensare tale produzione di oppio, almeno nel breve periodo. Di conseguenza anche l’eroina scarseggia. Secondo l’Undoc sono massimo 38 tonnellate immesse nel mercato nel 2023. La diminuzione dell’offerta ha portato il prezzo ad esplodere: è quintuplicato raggiungendo il record degli ultimi vent’anni. Ma torniamo al Fentanyl: questo, vista la scarsa produzione di eroina, ha “sostituito” quel tipo di droga, diventando consumatissimo in tutta l’Europa.



La nota del Ministero: “Fentanyl emergenza nazionale”

In Italia è scattato il livello d’allerta massimo livello per contrastare l’uso del Fentanyl e dei suoi derivati. Il farmaco, destinato alla terapia del dolore, in America ha provocato 100 mila morti per overdose. Anche da noi presto potrebbe avere effetti devastanti. Per questo anche la politica ha deciso di prendere provvedimenti. Con una nota indirizzata alle regioni, il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute Francesco Vaia ha definito l’oppiaceo “un’emergenza nazionale” disponendo che sia attivato il “potenziamento delle misure di protezione dei preparati farmaceutici a base di Fentanyl e suoi derivati”.



L’uso del Fentanyl fuori dai normali protocolli sanitari si è già diffuso anche in Europa. Sono 137 casi di overdose appurata nel Vecchio Continente. “Una parte significativa di questi decessi si pensa sia associata al Fentanyl sottratto dai canali leciti di distribuzione per l’uso medico. È essenziale tenere presente che i dati europei attuali probabilmente sono una sottostima. Anche se attualmente la diffusione del Fentanyl in Europa è relativamente limitata, tale sostanza rappresenta comunque una minaccia potenziale capace di influire in modo significativo la salute e la sicurezza europea in un prossimo futuro” si legge ancora nella nota del Ministero.