L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha emanato un rapporto a cura delle dottoresse Simona Pichini e Elida Sergi in cui sono illustrate le caratteristiche del fentanyl, un oppioide sintetico con proprietà analgesico narcotiche. È scattato infatti l’allarme di recente in Italia dopo che questa sostanza, che ha causato migliaia di morti negli Stati Uniti, è stata rinvenuta in alcune dosi di eroina sequestrate a Perugia.



È da precisare che nel nostro Paese il fentanyl può essere usato in ambito medico come anestetico generale nelle operazioni di chirurgia maggiore e nelle terapie palliative per il dolore terminale oncologico. L’assunzione senza controllo da parte di professionisti, tuttavia, può provocare seri danni. L’oppioide sintetico è infatti “circa 100 volte più potente della morfina, ma anche circa 100 volte più tossico”. Il motivo è da ricondurre al fatto che si lega in modo molto più potente ai recettori cerebrali, al punto che il naxolone non è efficace per interrompere le overdosi, come invece accade con altre sostanze simili.



La differenza tra fentanyl e la droga degli zombie

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS), nel suo rapporto sul fentanyl, ha voluto precisare che spesso questo oppioide viene scambiato per la cosiddetta “droga degli zombie”. Quest’ultima, diffusa soprattutto negli Stati Uniti, prevede piuttosto che l’eroina venga tagliata con la xilazina, ovvero un anestetico e miorilassante veterinario. Il motivo per cui viene utilizzata questa sostanza è che ha costi ridotti e dà maggiore potenza alla preparazione. 

Le conseguenze da una dipendenza di questo genere tuttavia possono essere gravissime, in quanto provoca ulcere cutanee negli arti superiori ed inferiori, nei punti dove avviene l’iniezione. Le infezioni possono portare all’amputazione. Al contempo, si verificano abbassamento della pressione, bradicardia e depressione respiratoria. Da qui il nome con cui è conosciuta. In Italia per fortuna ancora non ci sono stati casi di questo genere.