Ferdinando Carretta sterminò la famiglia, madre, padre e fratello, a Parma il 4 agosto 1989. Una strage scoperta soltanto 9 anni dopo, nel 1998, rivelata dal killer durante una confessione choc ai microfoni di Chi l’ha visto? dopo essere stato rintracciato a Londra. All’epoca dei fatti, Ferdinando Carretta aveva 27 anni e avrebbe commesso il massacro a colpi di pistola all’interno della casa in cui viveva con le vittime, inizialmente date per scomparse. Dopo aver pulito la scena del crimine, cercando di cancellare ogni traccia riconducibile a lui, Carretta avrebbe occultato i cadaveri in una discarica e non furono mai ritrovati.



La storia degli omicidi è raccontata in una puntata di Delitti in famiglia, parte della serie true crime in onda in prima serata il 9 novembre 2023 su Rai 2, e ripercorre l’orrore che ha segnato le cronache e che resta impresso nella memoria del pubblico attraverso la scioccante ammissione di colpevolezza che Ferdinando Carretta affidò al giornalista Giuseppe “Pino” Rinaldi. In quella intervista, la ricostruzione dei delitti e il crudo resoconto della dinamica. Dichiarato incapace di intendere e di volere, fu destinato alla detenzione in un carcere psichiatrico giudiziario è tornò in libertà nel 2015. È morto nel 2023, a 61 anni, trovato senza vita nella casa di Forlì che aveva comprato con i soldi dell’eredità di famiglia.



Chi è Ferdinando Carretta: la strage familiare, la fuga in Inghilterra e la confessione in tv

La famiglia Carretta non era scomparsa, ma era stata sterminata dal figlio maggiore, Ferdinando, che a 27 anni, il 4 agosto 1989, uccide madre, padre e fratello minore nella loro abitazione di Parma prima di darsi alla fuga in Inghilterra. È oltremanica che fu rintracciato, 9 anni dopo, e che ammise il triplice omicidio in una confessione sconvolgente davanti alle telecamere di Chi l’ha visto?. Carretta fu condannato alla detenzione in una struttura psichiatrica per poi passare alla semilibertà nel 2004, infine completamente libero dal 2015. Per compiere la strage avrebbe acquistato una pistola semiautomatica in un’armeria di Reggio Emilia e, dopo aver assassinato i genitori, Marta e Giuseppe, e il fratello Nicola, avrebbe ripulito la casa per cancellare ogni traccia. Dopo aver nascosto i corpi in bagno, il giorno seguente li avrebbe portati in una discarica di Viarolo, nei pressi della città, e i cadaveri non sarebbero stati più ritrovati.



Rintracciato a Londra nel 1998, durante un’intervista rilasciata a Pino Rinaldi per Chi l’ha visto? – che sarebbe dovuta servire per lanciare un appello ai parenti dati per scomparsi – Ferdinando Carretta confessò di aver sterminato la famiglia. Il giornalista indagava da tempo sulla strana sparizione dei Carretta e, insieme all’operatore Gianlorenzo Gregoretti, registrò un servizio che sarebbe rimasto impresso nella storia della televisione italiana. Fu Rinaldi a convincerlo a tornare in Italia e a costituirsi. In tv, poche ore prima di consegnarsi alle autorità a Parma, Ferdinando Carretta ricalcò così il perimetro della strage: “Ho preso quella pistola e ho sparato ai miei genitori e a mio fratello. I corpi sono rimasti nell’appartamento, e poi ho cercato, al meglio che potessi, di eliminare ogni traccia, sangue, bossoli… in modo da non lasciare traccia. Questo è stato un atto di follia, di follia completa. Non mi avevano fatto nulla, nessuna lite“.