Le donne della Chiesa devono avere più “potere”. A chiederlo è il nuovo prefetto del dicastero vaticano per la Dottrina della fede, l’ex Santo Uffizio, Victor Manuel Fernandez, che entrerà in carica a metà settembre da primo latino-americano nel ruolo che fu di Ratzinger. «È chiaro che oggi il Vaticano non si comporterebbe come ai tempi dell’inquisizione», chiarisce nell’intervista a Repubblica. Ci tiene anche a precisare che la dottrina non si cura con controlli, sanzioni e divieti, ma facendo crescere la comprensione e il dialogo. Definito progressista, Fernandez prende le distanze da questa definizione, «perché tende ad avere una sfumatura di superficialità, di ricerca ossessiva del cambiamento, di disprezzo per la ricchezza che la storia ci lascia, di passione per le novità come se il nuovo fosse sempre migliore del vecchio». Quel che comunque interessa a monsignor Fernandez è che la teologia parli all’uomo di oggi, per questo bisogna approfondirla nel dialogo e trovare, a tal proposito, linguaggi che esprimono meglio la verità.
Quando gli viene chiesto un commento riguardo i suoi detrattori, il nuovo prefetto del dicastero vaticano per la Dottrina della Fede spiega: «Non accetto che mi condannino perché celebro la messa in spagnolo. Il problema sono le persone che vogliono imporre un modo unico di fare teologia, un modo unico di esprimere il pensiero cristiano, uno stile unico, e non accettano accenti o preoccupazioni diverse». Dunque, Fernandez è consapevole che ci sia chi non lo tollera, così come «è possibile che qualcuno tenti di farmi del male con qualsiasi mezzo». Anche su questo si affida a Dio. Riguardo invece la possibilità di rivedere in futuro il “responsum” che ha vietato la possibilità di benedire le coppie di fedeli omosessuali, non si sbilancia, ma avverte: «Credo che rimanga sempre aperta la possibilità di precisarlo, arricchirlo, migliorarlo, e magari lasciarlo illuminare meglio dagli insegnamenti di Francesco».
ABUSI, MORALE SESSUALE CATTOLICA E RUOLO DELLA DONNA
La Chiesa è anche alle prese con la crisi degli abusi, di cui si occupa la sezione disciplinare che vanta esperti eccellenti. «Credo che non abbia senso per me far perdere loro tempo con le mie opinioni», afferma Victor Manuel Fernandez a Repubblica. Dunque, il capo dell’ex Sant’Uffizio lascia lavorare gli esperti senza interferire, assicurando di non trascurare il tema. «Darò loro l’aiuto che chiedono e sarò attento alle loro necessità». Per quanto riguarda, invece, le critiche di chi ritengono la morale sessuale cattolica un insieme di divieti lontano dalla realtà, Fernandez conferma: «C’è sempre il rischio di trasformare la morale in mere probizioni e questo certamente non la renderà attraente o convincente. È sempre meglio mostrare prima la bellezza della proposta, l’obiettivo, l’ideale da realizzare, il banchetto che Dio ci serve».
Di sicuro, la Chiesa può rivedere il ruolo della donna secondo l’arcivescovo argentino. «Non ci servirà per questo concentrare la discussione sull’accesso delle donne all’ordine sacro. Sarebbe un impoverimento della proposta. Si tratta di approfondire e spiegare molto meglio il posto specifico delle donne, il loro contributo più proprio». D’altra parte, monsignor Fernandez ritiene importante porre la questione del potere nella Chiesa, perché «se non è capace di concedere alle donne spazi dove possa incidere maggiormente, questa riflessione sarà sempre insoddisfacente».