Nel 2023, molti personaggi simbolo del mondo progressista sono inciampati nella legge. Non per scandali alimentati con atti senza rilevanza giudiziaria o con retroscena e indiscrezioni da baruffe chiozzotte. Parliamo di indagini e sentenze; sanzioni amministrative. Persone politicamente impegnate a difendere cause di alto valore che hanno lucrato indebitamente sulle difficoltà e il dolore sottostanti le loro attività benefiche. Meglio però diffidare di tutti quegli eroi equi e solidali, che si impegnano a eliminare le disuguaglianze create dalla nostra società mercantilistica, nella quale loro hanno fatto fortuna. Dobbiamo stare molto attenti alle cause sociali fatte proprie da chi ricicla il profitto in moralità, per intestarsi una ritrovata responsabilità civile. Per la verità nel 2022, c’era stato un prologo, con la Senatrice Cirinnà paladina dei diritti arcobaleno che aveva cercato di riprendersi i 24mila euro in banconote da 500 ritrovati misteriosamente nella cuccia del suo cane. Per riaverli ha dichiarato che li avrebbe devoluti in beneficenza.



L’ultimo caso e anche quello più eclatante è quello di Chiara Ferragni e di suo marito Federico Lucia in arte Fedez. Il vuoto cosmico definito imprenditoria digitale. La fuffa più totale eletta ad icona del politicamente corretto e del progressismo, che faceva appelli, quanto mai inascoltati, al voto. Che cercava di denigrare il governo con i suoi proclami via social. Nell’ultimo mese l’influencer è caduta in un girone dantesco per aver venduto ingannevolmente la sua immagine. Secondo l’antitrust, che l’ha sanzionata per un milione di euro, a causa dei profitti ipocriti del famoso pandoro. Precedentemente c’erano state le uova di Pasqua. Entrambi abbinati alla beneficenza fasulla a favore di bimbi malati. Profitti milionari a lei in cambio di briciole di carità pelosa. Sui fatti indagano due procure della Repubblica.



Un’altra fonte di disagio per le anime belle dell’inclusione e dei diritti dei lavoratori è stata sicuramente anche Aboubakar Soumahoro. Anche lui piangente in video con maglioncino grigio come la Ferragni. Il leader operaio sponsorizzato da una grande parte dell’intellighenzia “de sinistra”. Il Deputato sbarcato trionfalmente in Parlamento con gli stivali di gomma sporchi di terra. Un’ascesa repentina fino alle elezioni, poi l’inchiesta sui fondi delle cooperative migranti nell’agro Pontino con gli arresti domiciliari per i congiunti del deputato. Si parla di soldi pubblici distratti dall’accoglienza dei migranti per motivi personali. Per la verità ci sono stati anche dei dubbi sui soldi raccolti e spesi per i bambini della baraccopoli di San Severo. Ci sono pochissimi beneficiari e il deputato non ha fornito i giustificativi di spesa. Neanche a dirlo, Soumahoro è stato immediatamente messo come polvere sotto il tappeto, dalla sinistra, estromesso da ogni attività e luogo politico. Formalmente Soumahoro risulta estraneo ai fatti, ma tutti i suoi lo hanno scaricato e nessuno osa più neanche nominarlo.



Sul fronte del sociale l’astro caduto è Luca Casarini, ex tuta bianca del G8. Negli ultimi anni si era riciclato nei salvataggi in mare. Nel contempo si era riscoperto credente e si era avvicinato moltissimo alle gerarchie ecclesiastiche. Casarini era partito dai centri sociali padovani ed era molto amico di Nichi Vendola. Nel 2018 da libero cittadino aveva celebrato il matrimonio della figlia dell’ideologo Toni Negri che considerava il suo mentore. Il nostro disobbediente negli ultimi anni si è distinto per l’attività della Ong Mediterranea, ma ora deve presentarsi a processo per aver ricevuto denaro da un armatore per liberarlo da clandestini imbarcati sulla sua nave. Esistono inoltre intercettazioni che attesterebbero l’uso personale dei denari raccolti. Si chiama favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. A margine pare che alcuni alti prelati gli abbiano fornito due milioni di euro dei fedeli per la sua attività di ricerca dei clandestini in mare. Ma questo non ha rilevanza penale.

Questa “scuola economica” anche definita woke, cioè attenta, in realtà si rivela ipocrita se non falsa. Le bandiere del politicamente corretto sembrano difendere diritti, in realtà servono solo per crearsi una rendita.

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