Una bambina di otto anni è morta a Ferrara il giorno dopo essere caduta dalla bici nei pressi dell’acquedotto. La piccola nel tardo pomeriggio di mercoledì aveva battuto la testa mentre pedalava insieme al fratello di due anni più grande, ma apparentemente la ferita non aveva avuto delle conseguenze rilevanti. I genitori, come accade di consueto, avevano messo del ghiaccio sulla botta, poi il riposo.
Nausea e vomito sempre più insistenti, fino a dolori diffusi. Alle prime ore dell’alba del giorno successivo si sono manifestati i primi sintomi di malessere. Il quadro clinico, con il trascorrere delle ore, è divenuto sempre più drammatico. Nella tarda mattinata di giovedì la chiamata al 118. Ormai, tuttavia, era troppo tardi. La piccola si è spenta intorno alle 13.00. I medici non sono riusciti a fare nulla per strapparla alla morte. Alla Procura di Ferrara adesso spetterà il compito di chiarire quanto accaduto: i genitori della bambina, come atto dovuto, sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo.
Bimba muore dopo caduta in bici: le indagini
Le indagini della Squadra mobile di Ferrara hanno avuto inizio dalla ricostruzione – effettuata in lacrime – dei genitori di quanto accaduto dal tardo pomeriggio di mercoledì 11 agosto all’ora di pranzo del giorno dopo, quando la bambina caduta dalla bici è stata dichiarata morta. La coppia, di nazionalità marocchina, ha raccontato che inizialmente sembrava trattarsi di una banale botta, come di consueto accade ai più piccoli. Con il manifestarsi dei sintomi, a diverse ore dalla caduta, hanno tuttavia compreso che qualcosa non andava.
L’autopsia, in programma nella giornata di domani, chiarirà le cause della morte della bambina di otto anni. Una prima indagine sul cadavere eseguita dal medico legale Raffaella Marino, in base a quanto emerso, non ha registrato eventuali segni che potrebbero fare pensare ad una versione diversa da quella raccontata nelle scorse ore dai genitori della piccola vittima e dal fratellino di dieci anni, che era in compagnia di quest’ultima al momento della caduta all’acquedotto. La coppia, ad ogni modo, è stata iscritta nel registro degli indagati come atto dovuto.