Una telefonata choc è arrivata presso la centrale operativa dei carabinieri di Ferrara: un uomo ha chiamato dicendo affermando di aver ucciso il sindaco della città, Alan Fabbri, ma le verifiche delle forze dell’ordine hanno rapidamente evidenziato come si trattasse di un mitomane. Nella fattispecie, di un’azione di disturbo da parte di un cittadino di 53 anni, con problemi psichici, che già in passato era stato denunciato (come è avvenuto anche in questo caso) per procurato allarme dopo aver fatto telefonate dello stesso tipo. I carabinieri hanno comunque verificato, dopo la telefonata ricevuta ieri sera in centrale intorno alle 21.50, le condizioni del sindaco Fabbri, che ha confermato di non aver naturalmente alcun tipo di aggressione. L’identificazione del 53enne è stata molto rapida perché la telefonata era stata effettuata da una cabina telefonica in una zona dove erano installate delle telecamere di sorveglianza.
FABBRI: “NON E’ LA PRIMA VOLTA CHE ACCADE”
Nel pomeriggio di sabato Alan Fabbri ha ringraziato i carabinieri e spiegato cosa è accaduto: “Non è certamente piacevole essere svegliati nel cuore della notte e scoprire che qualcuno ha annunciato di aver provocato la tua morte – ha scritto il sindaco di Ferrara – Non è però la prima volta che si verificano situazioni simili nei miei confronti e anche se è impossibile farci l’abitudine ritengo che queste possano fare parte del percorso di un politico. Già in passato, quando ero sindaco di Bondeno e anche mentre ricoprivo altri ruoli ho ricevuto minacce anonime, fortunatamente sempre finite in nulla“. In passato il 53enne autore della telefonata aveva raccontato di aver ucciso un suo amico, allertando anche in quell’occasione le forze dell’ordine, mentre in un altro frangente aveva ordinato una grande quantità di pizze a nome della caserma dei carabinieri.