La Ferrari, che in Formula 1 sta vivendo una profonda crisi a causa di una macchina per nulla competitiva, ha annunciato la creazione di una nuova struttura organizzativa. In particolare è stata creata una nuova area, denominata Performance Development (Sviluppo della Prestazione), la quale è stata affidata alla responsabilità di Enrico Cardile, aerodinamico che era dato in discussione ma sul quale evidentemente invece la Ferrari ripone grande fiducia. La scuderia di Maranello ha annunciato di aver rivisto la struttura organizzativa dell’area tecnica al fine di renderla più efficiente e orientata allo sviluppo della prestazione, rivedendone l’impostazione in maniera da definire una catena di comando non più orizzontale e affidando ai responsabili di ciascuna area tutte le deleghe necessarie al raggiungimento degli obiettivi preposti. Nel comunicato ufficiale della Ferrari si legge infine che “le altre aree di competenza rimangono inalterate: Enrico Gualtieri è responsabile della Power Unit, Laurent Mekies è Direttore Sportivo e responsabile delle attività di pista mentre Simone Resta rimane a capo dell’area Ingegneria Telaio”. Il team principal Mattia Binotto ha inoltre precisato che Enrico Cardile si avvarrà anche della collaborazione di Rory Byrne, che fu uno degli elementi chiave della Ferrari dell’epoca d’oro di Michael Schumacher, un ricordo che in questo momento per i tifosi del Cavallino Rampante è più struggente che mai.
FERRARI, NUOVA STRUTTURA SVILUPPO: MATTIA BINOTTO SPIEGA
Un passo avanti con uno sguardo però anche al migliore passato: questa dunque è la mossa di una Ferrari che cerca di riorganizzarsi dopo le prime tre disastrose gare del 2020, che gettano un’ombra sinistra non solo su questo Mondiale ma anche sul successivo, dal momento che con gli sviluppi congelati le monoposto del 2021 dovranno essere molto simili a quelle attuali – il che per forza di cose non sarà una buona notizia per la Ferrari. Mattia Binotto ha spiegato così la riorganizzazione interna della Ferrari: “Abbiamo voluto intervenire sulla struttura organizzativa dell’area tecnica in modo da rendere sempre più veloce ed efficiente il processo di ideazione e sviluppo della prestazione della vettura. C’era bisogno di dare una sterzata, identificando in maniera più netta responsabilità e processi e, al tempo stesso, ribadendo la fiducia dell’Azienda in questo gruppo tecnico. ’area affidata ad Enrico Cardile, che si avvarrà del contributo di esperienza di Rory Byrne e continuerà a contare su un tecnico preparato come David Sanchez, sarà il fulcro dello sviluppo della prestazione della monoposto. Siamo convinti che il valore delle persone Ferrari sia di assoluto livello e non abbia nulla da invidiare a quello dei nostri maggiori concorrenti, però dovevamo intervenire per dare un segnale forte di discontinuità, alzando l’asticella delle responsabilità dei leader di ciascuna area”. Solo il tempo dirà che questa svolta, la quale difficilmente avrà effetti nell’immediato, potrà riportare la Ferrari ai vertici della Formula 1.