Mentre la stagione 2020 della Formula 1, stoppata per l’esplodere dell’emergenza coronavirus, è più che mai in bilico, in seno del circus sono roventi le discussioni sulla futura sostenibilità di tutto il sistema. Come abbiamo già visto nei giorni precedenti, parecchi team, capeggiati dalla McLaren (che pure ha lanciato vari gridi di allarme di recente) hanno richiesto varie riduzioni anche consistenti del budget cap per le prossime stagioni. Misure che dopo una certa cifra sono state apertamente osteggiate della Ferrari, timorosa che tali tagli vadano in primis a ricadere sui propri dipendenti e poi anche sullo sviluppo della F1. E proprio su questo tema che torna con parole dure il numero 1 della Ferrari Mattia Binotto, che in un’intervista concessa al The Guardian ha affermato: “Portare il budget cap a 145 milioni di dollari è una richiesta particolarmente esigente rispetto a quanto si era stabilito lo scorso giugno. Non può essere rispettata se non con grandi sacrifici soprattutto per quanto concerne le risorse umane”.
E pur conscio della gravità della situazione come pure delle conseguenze, economiche in primis, di tale contesto pure il team principali ha aggiunto: “Siamo ben consapevoli che tutto il mondo e la F1 stiano attraversando un periodo difficile, ma non bisogna lasciarsi prendere dalla fretta e agire d’istinto”. Ricordiamo che al momento FIA e Liberty Media stanno valutando di scendere con il limite a 145 milioni per il 2021, ma diverse indiscrezioni ci presentano un taglio fino a 130 milioni per il 2022.
FERRARI LASCIA LA FORMULA 1? BINOTTO MINACCIA DI…
Ma pure nel lungo intervento sulle pagine del quotidiano inglese, Binotto si spinge ancora più là, ventilando anche la possibilità che la Ferrari guardi ad altri format e campionati, se venisse di nuovo approvato un taglio al budget cap. “Se dovesse abbassarsi ulteriormente, non vorremmo essere messi in una posizione tale da dover essere obbligati a guardare ad altre opzioni per continuare ad esprimere il nostro dna legato al mondo delle corse” le parole del team principal della Rossa, che non esita a lanciare velate minacce a FIA e Liberty media dunque.
Preoccupazione della casa di Maranello infatti è che, oltre alle dirette conseguenze sul personale, il nuovo taglio del buget cap vada a inficiare anche lo sviluppo tecnologico (vanto e caratteristica della F1 e su cui Ferrari, quale team costruttore, investe parecchio) e che vada dunque ad abbassare il circus a livello di formula minori. E in tal senso Binotto spiega meglio: “Abbassare il livello della F1 a quello delle formule minori va contro lo spirito di questa categoria, che deve avere il massimo fascino per gli sponsor e per le case costruttrici che desiderano competere al livello più alto”. In questi giorni così decisivi per il futuro della Formula 1, oltre alla stagione 2020, quello di Binotto è un avvertimento chiarissimo: ora starà a FIA e Liberty Media dare adeguata risposta. E questi certo non potranno ignorare le richieste di team costruttori come la Ferrari, a cui competono i maggiori costi in fatto di sviluppo (al contrario di team clienti, come è la McLaren che di fatto su molte componenti si limitano comprare la tecnologia già perfezionata), che chiedono dunque, pur consci del contesto di crisi, maggiore libertà nella gestione del bilancio.