Oltre 2 mila vetture, per la precisione 2.222, saranno richiamate dalla Ferrari. L’annuncio è stato dato dall’azienda di Maranello: i mezzi chiamati in causa sono i modelli 458 e 488 per un problema all’impianto frenante. “La sicurezza dei nostri clienti è una priorità”, si legge nella nota diffusa dalla casa automobilistica.
Come riportato dai colleghi di Tgcom24, la decisione di richiamare le macchine della Ferrari è stata concordata con la Bosch, anche se la casa di Maranello ha tenuto a precisare che il componente difettoso – il tappo del serbatoio del liquido dei freni – non è stato prodotto dalla multinazionale tedesca, bensì è stato realizzato dal Cavallino.
Ferrari ritira 2.222 auto per un problema ai freni
Secondo quanto confermato dalla Ferrari, le 2.222 auto verranno richiamate dalla Cina a partire dal 30 maggio. Le automobili sono state importate tra marzo 2010 e marzo 2019. Il malfunzionamento dei mezzi è legato al rischio di perdite di liquido dei freni a causa di un problema al tappo del relativo serbatoio, con conseguente riduzione delle prestazioni della frenata.
Il richiamo delle Ferrari avverrà tra poco più di un mese ma non è stato reso noto il motivo di queste tempistiche. Ma ricordiamo che a Shanghai, dove la Ferrari ha la sua sede principale, vige il regime di lockdown per arginare la pandemia da Covid-19. Attesi aggiornamenti nel corso delle prossime settimane, ma Rainews fa sapere che l’azienda sostituirà gratuitamente il tappo del serbatoio del liquido dei freni difettoso e riprogrammerà gli strumenti per aggiornare il messaggio di avviso quando il livello del liquido dei freni è troppo basso. La notizia ha fatto il giro del mondo e ha avuto delle pesanti ripercussioni in Borsa: a Piazza Affari il Cavallino cede il 2,7% a 198,50 euro, mentre il listino Ftse Mib è in calo dell’1,4%.