Sono oltre cento i casi di salmonella legati al cioccolato della Ferrero, che ha chiuso in via precauzionale lo stabilimento in Belgio. In Francia si grida già allo scandalo alimentare. Il presidente dell’Associazione per la salute dei bambini, di cui fanno parte le famiglie delle vittime del latte contaminato da salmonella nel 2017, oltre a chiedere più controlli sulle aziende produttrici, attacca le aziende coinvolte, mettendo nel mirino le italiane Ferrero e Buitoni. “Non possiamo fidarci di queste aziende, sono al di fuori della legge”, dichiara il presidente Quentin Guillemain ai microfoni di FranceInfo. Ad esempio, la chiusura da parte di Ferrero della fabbrica è per lui “un segno che l’igiene non è irreprensibile e che qualcosa non è stato affrontato in tempo”.



Nella fattispecie, Quentin Guillemain segnala che ci si è resi conto della salmonella già nel dicembre 2021. “Sappiamo che quando questo tipo di batteri arriva in una linea di produzione, l’intera linea di produzione deve essere smontata, la fabbrica deve essere chiusa per alcune settimane e l’intera linea deve essere riassemblata. Questo probabilmente non è quello che è stato fatto in questa fabbrica”, spiega il presidente dell’Associazione per la salute dei bambini.



“SCANDALI DI CONTINUO, NON POSSIAMO FIDARCI”

Secondo Quentin Guillemain c’è anche un problema normativo, perché i regolamenti prevedono che siano i produttori a dover effettuare i controlli. “Ovviamente non possiamo fidarci di loro. Abbiamo scandali ogni mese, ogni anno, quindi non possiamo continuare con questo tipo di regolamentazione”, afferma il presidente dell’Associazione per la salute dei bambini. Non manca un attacco alle istituzioni francesi, perché dopo il caso Lactalis era stato promesso un rafforzamento dei controlli. Invece “la loro capacità d’azione si è ridotta, sia in termini di risorse che in termini umani. Quando ci sono questo tipo di controlli, raramente sono senza preavviso, e si chiede all’azienda di fornire documenti. Non ci sono controlli o analisi in loco”, evidenzia Guillemain a FranceInfo.



A questo punto attacca di nuovo le aziende italiane Ferrero e Buitoni: “È chiaro, che si tratti del caso Buitoni o del caso Kinder, che abbiamo a che fare con aziende che non hanno rispettato i regolamenti e sono addirittura fuori legge. È chiaro che non ci si può fidare di queste aziende. Questi sono grandi gruppi, non piccole aziende. Stiamo parlando di Nestlé, stiamo parlando di Ferrero. Hanno interi dipartimenti che lavorano su questi temi”. A proposito del caso Ferrero, il presidente dell’associazione ha spiegato che neppure il sistema dei richiami è sufficiente.