Ferruccio Amendola, chi è il grande doppiatore

Ferruccio Amendola, il padre di Claudio, è stato uno dei più grandi doppiatori italiani. Celebre voce di tanti attori americani sin dal dopoguerra, Amendola è stato per gli italiani soprattutto la voce – inconfondibile – di Dustin Hoffman, Robert De Niro e Al Pacino, e anche di Sylvester Stallone e di Bill Cosby, nella serie tv “I Robinson”. “L’attore preferito di papà era Robert De Niro… Poi ci sono, certo, Al Pacino, Hoffman, in particolare la vocina di Tootsie grandiosa, si è divertito molto anche moltissimo con Tomas Milian”, ha rivelato il figlio Claudio all’Ansa.



Prima di intraprendere la carriera di doppiatore, Amendola è stato anche attore: a soli 13 anni è apparso in “Gianburrasca” e il suo ruolo più importante è stato nel 1959 ne “La Grande guerra” di Monicelli. Ferruccio Amendola è morta il 3 settembre 2001 dopo una lunga malattia, a 72 anni.

Ferruccio Amendola e il rapporto con il figlio Claudio

Io lo devo ringraziare più di tutti , più degli altri miei fratelli: mi ha regalato un mestiere e mi ha salvato la vita perché altrimenti non so cosa avrei fatto”, disse il figlio Claudio, come riporta il Corriere della Sera, annunciando la morte del padre Ferruccio Amendola. Intervistato dall’Ansa, in occasione dei 20 anni della morte del genitore, Claudio Amendola ha detto: “Aver avuto un padre come lui fa sì che posso rivederlo spesso e come doppiatore posso risentirlo. Un suo film lo becchi sempre a occhi chiusi, non c’è verso, anche se cambiava timbro per ogni ruolo, era un perfezionista, uno stakanovista”. E ha concluso: “È stato un uomo che ha avuto un grande successo ma se lo è sudato e meritato”.



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