Preservare la fertilità nelle donne, com’è noto, si può, ma un gruppo di scienziati cinesi si è addirittura spinto oltre, sviluppando un nuovo metodo per conservare i follicoli ovarici dei topi a temperature molto basse, aumentandone la vitalità dopo il recupero di oltre il 30% rispetto ai metodi convenzionali. I risultati ottenuti mettono in luce un approccio promettente per la conservazione della fertilità femminile, secondo lo studio pubblicato sulla rivista “Nature Communications”.



Ne dà notizia il “China Daily”, sulle cui colonne viene evidenziato come, per le ragazze in età prepuberale o per le donne che necessitano di un trattamento oncologico urgente, la crioconservazione dei follicoli sia quasi l’unica opzione per preservare la loro fertilità. Tuttavia, “gli agenti protettivi utilizzati nell’attuale metodo di crioconservazione dei follicoli spesso portano a risultati insoddisfacenti a causa della loro elevata concentrazione e tossicità”.



NUOVO METODO PER PRESERVARE LA FERTILITÀ NELLE DONNE: SARÀ APPLICATO IN ALCUNI OSPEDALI CINESI NEL 2023

In base a quanto riferito dal “China Daily”, i ricercatori dell’Università della Scienza e della Tecnologia della Cina, in collaborazione con i colleghi del First Affiliated Hospital dell’Università di Medicina di Anhui, hanno ridotto la richiesta di agenti protettivi altamente tossici e ne hanno abbassato la concentrazione del 75 per cento, aumentando la vitalità dei follicoli ovarici di topo di oltre il 30 per cento. Le cellule uovo ottenute da questi follicoli sono state fecondate in vitro e si sono evolute in cuccioli di topo sani dopo il trasferimento dell’embrione, come ha dichiarato Zhao Gang, responsabile della ricerca presso l’università. Lo stesso procedimento, dunque, può essere applicato agli esseri umani, preservando così la fertilità nelle donne.



Il brevetto per questa metodologia, fino a questo momento mai adoperata, è già stato depositato e si prevede di applicarla clinicamente negli ospedali della provincia cinese di Anhui già nel corso del prossimo anno (2023, ndr).