La fertilità maschile ha una correlazione con il tipo di lavoro svolto. Lo studio pubblicato sulla rivista scientifica Human Reproduction, che ha coinvolto 1500 persone tra uomini e donne che si erano rivolti a centri per l’infertilità, ha dimostrato infatti che su 377 maschi sottoposti a cure per ricercare le cause, una grande maggioranza di quelli con numeri più elevati di spermatozoi erano impiegati in lavori di tipo fisico. Soprattutto sollevavano di frequente oggetti pesanti. In questa categoria di uomini inoltre è stato rilevato un più alto tasso di concentrazione ormonale anche per quanto riguarda il testosterone e gli estrogeni.



Questo, come ha affermato l’autrice dello studio sulla rivista universitaria The Harvard Gazette, si spiega con il fatto che, in presenza di una concentrazione molto alta di testosterone, il corpo dell’uomo automaticamente converte gli ormoni maschili in eccesso in estrogeni mantenendo sempre alto il livello di equilibrio. Quindi la conclusione è stata che, per soggetti di sesso maschile sottoposti allo studio, c’è una stretta correlazione tra l’attività fisica praticata per lavoro e la produzione di spermatozoi, quindi la fertilità maschile. Infatti i dati hanno mostrato un 46% in più di concentrazione e un 44% in più in numero.



Fertilità e infertilità maschile: un problema in crescita

Anche se lo studio in questione ha preso in esame solo gli uomini che si erano rivolti ai centri per la cura dell’infertilità, e quindi che avevano acconsentito ad un monitoraggio statistico, i dati a livello internazionale sono in crescita. In Italia secondo l’Istituto Superiore di Sanità, questo problema riguarda il 15% delle coppie. Nel 40% dei casi riguarda l’uomo ed anche questi potrebbero essere dati parziali perché, come specificato anche nelle statistiche, i maschi sono meno propensi a sottoporsi ad esami andrologici e procedure diagnostiche che riguardano la fertilità maschile.



Lidia Mínguez-Alarcón, prima autrice dello studio, afferma che la concentrazione bassa degli spermatozoi è una delle principali cause. Attualmente è ancora in calo tra gli uomini. Solo tra il 2000 ed il 2017 si è verificato un declino sia della quantità che della qualità di più del 42%. Quindi la correlazione tra sforzo fisico, lavoro, e altri fattori nella maggiore produzione di sperma dimostrata da questo studio, non è che il punto di inizio per monitoraggi più approfonditi che potrebbero svelare altri meccanismi biologici coinvolti nella fertilità.