I suoi film dettano tendenze, stimolano riflessioni dirette e intense; ogni personaggio non è mai banale e risulta funzionale ad uno specifico messaggio da veicolare. Stiamo parlando di Ferzan Ozpetek, tra i registi più apprezzati e noti in Italia grazie ad una filmografia che nel tempo oltre ad aver fatto breccia negli appassionati ha anche determinato la conquista di un numero smisurato di premi. Ma chi è Ferzan Ozpetek, quali sono le peculiarità della sua ampia carriera cinematografica.
Classe 1959, nato ad Istanbul (Turchia) e con cittadinanza italiana; Ferzan Ozpetek si trasferisce in Italia giovanissimo appena dopo gli studi liceali per inseguire il sogno della recitazione. La sua carriera da sceneggiatore, regista e scrittore inizia infatti con gli studi presso La Sapienza di Storia del cinema; un percorso di studi che accresce e amplifica il suo talento nel settore. Il primo film da regista di Ferzan Ozpetek risale al 1997, ‘Il bagno turco’: una pellicola che immediatamente determina grande apprezzamento tra pubblico e critica.
Ferzan Ozpetek, dai film di maggior successo alle considerazioni sui social: “Hanno rovinato i rapporti…”
Diversi sono i film iconici di Ferzan Ozpetek, alcuni dei quali ancora oggi considerati un ‘must’ del genere di riferimento. Da ‘Le fate ignoranti’ a ‘Mine vaganti’, passando per ‘Saturno contro’ e ‘Nuovo Olimpo’. Una carriera che, come anticipato, ha regalato grandi soddisfazioni al regista anche dal punto di vista dei riconoscimenti ricevuti. Dal suo arrivo in Italia, Ferzan Ozpetek ha sicuramente cambiato prospettive e filtri anche per via dei cambiamenti che hanno interessato la società. E’ stato lui stesso a raccontare tale aspetto in un’intervista per Vanity Fair: “Quando sono arrivato in Italia nel 1976 era un posto meraviglioso; erano anni di incontri, stavi sempre a casa di qualcuno… Tutti erano molto più liberi”. Molti cambiamenti sono stati influenzati dai social, che non trovano particolare stima in Ferzan Ozpetek: “… Hanno rovinato totalmente i rapporti umani; non c’è più conoscenza diretta delle persone e non percepisci più il senso delle cose vere e reali”.