Sono sette i giovani finiti a processo per il party abusivo di Halloween all’Università Statale di Milano, tenutosi nel 2019. Ai danni degli studenti le accuse di invasione di edificio, deturpamento e imbrattamento. Inoltre i ragazzi sono accusati di “apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo”: il 31 ottobre del 2019 organizzarono, in un salone davanti all’Aula magna dell’Università Statale di Milano, una festa abusiva con discoteca e “bevande alcoliche e super alcoliche”, chiedendo inoltre tre euro per ogni ingresso. Una festa non autorizzata dall’università, che ha dunque fatto causa ai giovani.
Davanti all’ottava sezione penale di Milano si è tenuta un’udienza del dibattimento, già cominciata nelle scorse settimane, durante la quale l’Università Statale – che figura come parte civile – ha chiesto un risarcimento danni di 50 mila euro agli imputati. I sette giovani sono difesi dai legali Mirko Mazzali e Guido Guella. A loro è inoltre contestato di aver occupato la Statale per far esibire “tre differenti artisti, disk jockey e band” con musica “del genere trash/techno”.
Festa all’Università Statale di Milano: le accuse
Come si legge nell’imputazione formulata dalla Procura milanese, l’evento abusivo organizzato dai sette giovani era stato chiamato “University Halloween night – Festa senza perdono vol.4”. Durante l’evento, l’Università Statale di Milano ha subito danni importanti. Infatti alcune pareti sarebbero state imbrattate con una serie di scritte, così come anche i bagni.
Secondo l’accusa, poi, non è stato tenuto conto del fatto che “i locali dell’edificio pubblico fossero di interesse storico e artistico” poiché si tratta di un “edificio rinascimentale” voluto “dal Duca di Milano Francesco Sforza”. La prossima udienza, fissata per il 24 maggio, dovrebbero dare spazio alle testimonianze e alla difesa di alcuni degli imputati, accusati di aver organizzato una festa abusiva, occupato un luogo pubblico e aver distrutto e deturpato il luogo.