A Utrecht c’è stato qualche settimana fa il Verknipt Festival a cui hanno partecipato circa 20mila persone in soli due giorni. Il problema è che 1000 di loro sono risultati positivi nonostante tutti i partecipanti dovessero mostrare il Green pass, quindi un codice QR di vaccinazione effettuata oppure di aver avuto di recente un’infezione da Covid e di esserne guariti , ma anche di avere un test Covid negativo. E allora cosa è successo?



Secondo un’indagine di GGD Utrecht, almeno 130 visitatori del Verknipt Festival erano probabilmente già positivi al Covid prima di giungere all’evento. Circa il 90% di loro ha affermato infatti di essere stato anche ad altri festival nei giorni precedenti a Verknipt. Secondo GGD, il problema è stato il test della durata di 48 ore e la possibilità di ottenere il QR code subito dopo la vaccinazione e non dopo due settimane.



Festival a Utrecht con 1000 positivi: “Spostare la finestra dei test da 40 a 24 ore”

Gli organizzatori del festival a Utrecht dove ci sono stati 1000 positivi nonostante il green pass hanno insistito sul fatto che l’evento fosse pianificato e controllato nei minimi dettagli, ma qualcosa è andato storto. A spiegare cosa potrebbe essere accaduto è Lennart van Trigt, portavoce del consiglio sanitario di Utrecht: “Non possiamo dire che tutte queste persone siano state infettate al festival stesso; potrebbe anche essere possibile che siano state infettate durante il viaggio verso il festival o la sera prima o durante un after-party. Quindi, sono casi tutti collegati al festival, ma non possiamo dire al 100% che si siano infettati durante lo svolgimento”.



L’uomo ha aggiunto: “Dovremmo avere un periodo di 24 ore per i test perché in 40 ore le persone possono fare molte cose come fare visita gli amici e andare in bar e club. Quindi in un periodo di 24 ore le persone possono fare meno cose ed è più sicuro”. Il sindaco di Utrecht, Sharon Dijksma, ha ricevuto diverse critiche, mentre il primo ministro olandese Mark Rutte e il suo ministro della Sanità Hugo de Jonge si erano scusati, affermando che il governo aveva commesso un “errore di valutazione” nel revocare le restrizioni troppo presto.