Lo avevamo già criticato lo scorso anno, all’annuncio della prima edizione. Siamo stati buoni profeti perché lo sbandierato “Festival della canzone cristiana” ideato in alternativa a quello di Sanremo considerato ormai troppo blasfemo, si è rivelato quella idea patetica e strumentale che avevamo detto. Ma anche peggio. Tra i promotori c’era anche il vescovo di Sanremo che quest’anno per fortuna ne prende le distanze. Monsignor Antonio Suetta aveva criticato più volte – giustamente – le volgarità e le manifestazioni chiaramente denigratorie della fede cristiana, da parte di artisti e dei presentatori (ricordate Fiorello con sul capo una corona di spine?) ma evidentemente si era lasciato abbagliare dall’idea di una “crociata” dei buoni valori che purtroppo tenta molti cristiani.
Non esistono buoni e cattivi, perché tutti siamo un po’ santi e un po’ peccatori. Nel mondo dello spettacolo poi. Il problema di Sanremo che è una televisione pubblica pagata dagli spettatori. Quindi anche dai cristiani ed è lecito aspettarsi meno volgarità sulle cose a cui lo spettatore (pagante) crede. Immaginate una presa in giro dei partigiani o dei musulmani… Adesso questo fantasmagorico festival (che non sappiamo se qualcuno abbia guardato veramente lo scorso anno) per la sua seconda edizione annuncia, da parte del direttore artistico Fabrizio Venturi, della partecipazione dell’ex parlamentare e attivista Lgbtq+ Vladimir Luxuria.
Ovviamente non siamo omofobi né razzisti, ma come dicevamo prima ci deve essere spazio per tutti senza fare dei ghetti, delle riserve: di qui i blasfemi, di là i cattolici puri e duri. Poi succede che tutto si mischia e siamo daccapo. Il Sanremo Cristian Music Festival per la sua seconda edizione ha ottenuto i Patrocini anche della Regione Liguria, a firma del Presidente Giovanni Toti, e della Provincia di Imperia, a firma del Presidente Onorevole Claudio Scajola. E va bene, si sa che la politica deve mettere il suo zampino dappertutto. Ma per fortuna il vescovo di Sanremo ha rilasciato un comunicato sul suo sito in cui si dice: “Jubilmusic è oggi l’unica iniziativa ufficiale della Diocesi di Ventimiglia – San Remo nel settore della musica cristiana o christian music, che, a partire dalla manifestazione appena conclusa, già guarda all’ edizione 2023, che si terrà a novembre del prossimo anno. Va da sé che la Diocesi non ha in oggi concesso e non può concedere il patrocinio diretto o indiretto o qualsivoglia forma di appoggio ad altre iniziative di musica cristiana o christian music diverse da Jubilmusic, che venissero organizzate a Sanremo nel 2023 o negli anni a venire”.
Il vescovo parla poi di “carattere ecclesiale” ed è questo il punto. Se la Chiesa sponsorizza o semplicemente sostiene una qualunque iniziativa, è automatico che ne diventa parte integrante. Quindi ci deve essere anche un giudizio, cosa che purtroppo spesso, nella Chiesa viene a mancare per un buonismo sentimentalista annacquato. L’invito di Venturi a Vladimir Luxuria è arrivato dopo che la stessa, nella trasmissione BellaMa’, in onda su Rai2, condotta da Pierluigi Diaco, aveva affermato di essere “tornata a essere cattolica, perché Dio accoglie tutti”, aggiungendo: “Non mi sentivo degna di esserlo per la mia identità sessuale, poi Don Gallo mi ha convinta che non dovevo mettere in discussione la mia fede in Dio. Ho ripreso ad andare a messa e a fare la comunione. Pensavo che non sarei stata accettata e, invece, mi hanno accolta a braccia aperte“. Benissimo e ci mancherebbe, visto che la comunione la fanno anche uomini pluri divorziati come Silvio Berlusconi. Ma la Chiesa è qualcosa di oltre a questa propaganda inclusivista a tutti i costi. La Chiesa ha un giudizio preciso sulla sessualità. Quindi questo festival cristiano era ed è diventato sempre più una baraccata dove si rifugiano personaggi dimenticati in cerca di una riproposione pubblicitaria. Tanto tutto fa brodo. Poi non lamentiamoci se le suore che vanno ai talent televisivi canori si tolgono la veste…