La Casa della poesia di Monza dedica la IV edizione del Festival della poesia e delle arti di Monza al tema del disagio giovanile. Dal 19 al 21 ottobre si susseguiranno diversi incontri durante i quali poeti, medici, artisti e operatori in ambito sociale si confronteranno su questo tema. La direzione artistica è affidata ad Antonetta Carrabs, presidente de La Casa della poesia di Monza e ad Elisabetta Motta vicepresidente. L’iniziativa, inserita nella rassegna Mirabello Cultura, è patrocinata dal Comune di Monza, Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, Foundation Gruppo San Donato, Parco letterario Regina Margherita e Parco Valle Lambro.



La necessità di mettere i giovani al centro con le loro fragilità deriva dal fatto che sempre più il nostro tempo li vede alle prese con bullismo, ansia e depressione, dipendenze, difficoltà esistenziali e assenza di motivazioni, mancata autostima. Fenomeni che indicano un malessere fisco e psichico purtroppo diffuso, tappe che portano in alcuni casi all’isolamento o all’autolesionismo o, in altri, ad un aperto conflitto con la società.



Si parlerà di alcune di queste tematiche con Daniel Zaccaro, che nella mattinata di giovedì 19 ottobre incontrerà presso la sede di Assolombarda 200 studenti del Liceo classico e musicale portando la sua testimonianza. La sua è una storia di caduta e rinascita, di brutalità e redenzione. Daniel è stato bullo, sbandato, teppista, rapinatore, ha sbagliato e ha pagato, è finito persino in carcere. Prima al Beccaria, poi a San Vittore. Era considerato un ragazzo perduto, irrecuperabile. A segnare la svolta, l’incontro con don Claudio Burgio, il cappellano del carcere e l’affidamento alla sua comunità Kayròs.



Daniel studia, si iscrive all’università, impara il valore dell’educazione, del lavoro, dello studio, il rispetto per se stessi e per gli altri. Si è laureato in scienze della formazione all’Università Cattolica di Milano. Scrive: “La brutalità è indice di povertà di pensiero. È l’espressione di chi non sa comunicare in altro modo. I violenti hanno profondissimi problemi di linguaggio. Quando non sai chiamare il dolore e la rabbia con il loro nome ti scateni così, come un animale. Io l’ho capito e lo voglio spiegare al maggior numero di ragazzi possibile”. La sua storia è stata raccontata in un libro dal titolo Ero un bullo (De Agostini, 2022) dal giornalista Andrea Franzoso.

Il Festival prosegue nella giornata di sabato 21 ottobre nelle sale della Reggia di Monza a partire dalle 16.30 con i saluti istituzionali del sindaco di Monza Paolo Pilotto, Arianna Bettin assessore alla cultura, Andreina Fumagalli assessore Giovani e Pari Opportunità. Sarà presente don Burgio con alcuni ragazzi della comunità Kayròs, da lui fondata, che si occupa del recupero di giovani in difficoltà, in dialogo con Antonetta Carrabs. A seguire lo spettacolo Se mi Amy, monologo teatrale rivolto ad adolescenti ed adulti scritto e interpretato da Naya Dedemailan. È la storia di due adolescenti, Elen e Alan, che si ritrovano a lottare contro le proprie dipendenze. Lo spettacolo, raccontato in prima persona dalla ragazza, è uno spaccato della sua vita insieme alle sue riflessioni come donna, intrecciato con la parabola tragica della cantante Amy Winehouse, perché era la sua musica quella che Elen ascoltava, sino alla morte dell’artista a soli 27 anni proprio per overdose da alcool. Una battaglia di cadute e ricadute, con piccole vittorie e cocenti delusioni, dal taglio drammatico con momenti di ironia. Come due treni che percorrono binari diversi ma paralleli, le loro storie s’incontrano, s’intrecciano e si confondono.

Spesso la storia di queste vittime si assomigliano quasi tutte, incredibilmente, perché alla base c’è sempre la stessa fragilità. Imparare a saper riconoscere queste fragilità che vivono segrete nel cuore delle persone, l’attitudine all’introspezione e all’ascolto ci ricorda Eugenio Borgna – autore della frase scelta come titolo per il festival, “vi è dignità e tenerezza nel riscoprirsi fragili” – sono compiti che non dovremmo mai dimenticare e sono le premesse per poter fondare relazioni di cura più umane fra gli individui, ma anche tra medico e paziente.

Affronterà anche questi temi l’intervento di Vincenzo Costa, professore ordinario di fenomenologia nella facoltà di Filosofia della Università Vita-Salute San Raffaele, dialogando con Milena Provenzi, psichiatra del San Gerardo di Monza, sul tema La società dell’insicurezza mentre Gianna Moise, direttore artistico della Scuola Cova Milano, parlerà del Disagio dei giovani nella storia, in dialogo con la giornalista Antonella Silvestri. La parte conclusiva del Festival dalle 18.30 in poi è dedicata alla poesia. Chiusi nell’ansia della corteccia: la poesia del corpo è il titolo dell’intervento di Giovanna Cristina Vivinetto in dialogo con la giornalista Silvia Messa. La Vivinetto è autrice di Dolore minimo, un libro edito da interlinea nel 2018 che divenne un caso letterario perché affrontava, per la prima volta in Italia, il tema della transessualità.

Paola Turroni, poetessa e attrice ma anche social worker, esperta di affido e pratiche collaborative nella tutela dei minori in vari ambiti, con il suo intervento Male-Detti, in dialogo con Elisabetta Motta, si soffermerà sulla pratica della scrittura come modo per interrogare e tradurre, per curare e stare dentro la relazione con l’altro, in comunità, gruppi e scuole ma anche in contesti difficili come il carcere e le comunità. Nella sala d’ingresso al Primo Piano Nobile si terrà la mostra Amori sbarrati. Fotografie di Francesca Ripamonti. Volti che narrano il valore dell’umanità nella Casa Circondariale San Quirico di Monza. Con la partecipazione straordinaria dell’artista.

Il Festival prevede anche alcuni contributi online che saranno visibili a partire dal giorno 20 sul canale Youtube, sulle pagine Facebook e Instagram della Casa della poesia di Monza. Gli autori che interverranno sono: il poeta Corrado Bagnoli con Leggere, scrivere, crescere. Attività di lettura e scrittura autobiografica; Davide Rondoni, poeta e scrittore, con Siamo fatti per la felicità ma non per i suoi falsi ricatti; Andrea Galgano, critico letterario, docente e poeta con Fragilità riflessa; Emanuela Sica, poeta, con La stagione dell’adolescenza. Per prenotare gli eventi in presenza: pro.monza@tiscali.it. Per maggiori dettagli sul programma: www.lacasadellapoesiadimonza.it

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