La pandemia investe tutti. Più che nella salute fisica, in quella mentale. E anche un tema leggero e scanzonato come il Festival di Sanremo pare assumere di fatto i contorni di una farsa grottesca e pazzesca.
Rischiando di ripercorrere i copioni dell’assurdo propri più dei capolavori comici e senza tempo di Neri Parenti e Carlo Vanzina che non della kermesse canora italiana per antonomasia.
Il cast rispecchia appieno la confusione che sembra avere irrimediabilmente investito un Paese alle prese con un caos che definire primordiale è dir poco. Abolita la musica italiana, vanno in scena a mo’ di sfilata allegorica maschere più o meno variopinte sconosciute al pubblico: ove quelli che, senza correre il rischio di dire bugie, possono chiamarsi ‘Big’ (più per popolarità e visibilità che non per repertorio) sono soltanto una scarsa decina.
Ma ciò che suona davvero come una boutade folle e pretestuosa in puro stile Armata Brancaleone è l’iperbolica soluzione che le cronache nazionali riferiscono e vorrebbero essere stata già pensata per consentire ad Amadeus, Fiorello e soci di avere il Teatro Ariston gremito in stile ‘assembramento privilegiato’: il pubblico in quarantena su una nave da crociera attraccata per l’occasione. Pronto a sbarcare e reimbarcarsi soltanto per assistere alle cinque serate musicali.
Roba da far impazzire Gianluca Vacchi, certamente. Ma che, al di là di quel che potrebbe di primo acchito suonare alla stregua di una geniale – questo sì – trovata pubblicitaria, corre il pericolo di configurarsi come un’operazione davvero di cattivo gusto.
Una pacchianata inaccettabile. Un pugno in faccia dritto in viso a tutti coloro che invece vivono in prigionia di fatto. E per i quali nessuno, Governo in primis, ha mostrato un ardore e un arrovellamento di cervello tali per far sì che un eguale ‘liberatutti’ risuonasse fattivo e risolutore anche per il resto d’Italia.
Non certo quella di Francia, del Re Sole o della casata inglese dei Windsor: appare evidente come in una nazione ormai demolita (perché allo sfascio lo era già prima del Covid) sussistano ancora intollerabili e disgustose forme di ‘nobiltà’ privilegiata che si chiamano Rai, canzonette e interessi pubblicitari più o meno occulti.
Mentre le Partita Iva chiudono, le serrande si abbassano, la società si spacca e l’economia muore.