Il direttore Alberto Barbera aveva parlato di tre scenari per la prossima Mostra, ora dagli Usa arrivano importanti aggiornamenti sul Festival di Venezia 2020. Seconda quanto riporta Variety, gli organizzatori hanno inviato una lettera a una vasta gamma di dirigenti dell’industria cinematografica per sondare il terreno in vista della 76° edizione, in programma dal 2 al 12 settembre 2020. Il portale statunitense evidenzia che la lettera è stata inviata ieri a firma Alberto Barbera, al lavoro per capire quanti registi, attori e produttori siano disposti a prendere parte al Festival, in attesa di capire se mantenere o annullare l’edizione di quest’anno. Senza dimenticare che Barbera ha già escluso l’ipotesi di un Festival interamente digitale…



FESTIVAL DI VENEZIA 2020, LA LETTERA DI BARBERA

«Sappiamo che sarebbe semplicemente impossibile pianificare un Festival senza sapere se siete disposti a prenderne parte», così da dare un segnale per il mondo del cinema anche in tempi difficili come questi: così Alberto Barbera a produttori e dirigenti vari, con il direttore che ha sondato la disponibilità di portare “talent” per la presentazione dei vari film. Nessun Festival sarà in grado di svolgersi esattamente come in passato, ha aggiunto l’ex presidente del Museo del cinema di Torino, annunciando una serie di limitazioni e misure di sicurezza: dalla riduzione del numero di film proiettati alla riduzione di presenze da parte di stampa, industria e pubblico. Ma c’è di più: Variety riporta che Venezia sta considerando «una sala di proiezione virtuale, utilizzando una piattaforma online sicura» per coloro che non saranno in grado di partecipare ma che sono stati accreditati in precedenza.

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