Nel maggio scorso nel presentare i festival estivi abbiamo parlato del Coro Lirico Siciliano, una formazione giovane – è nata dieci anni fa – ma che si sta affermando anche all’estero. Ha ottenuto l’International Opera Awards (Oscar della Lirica) come miglior coro lirico e sinfonico. La formazione è promotore e produttore del Festival Lirico dei Teatri di Pietra.
Il festival ha toccato i principali parchi archeologici della Sicilia – Taormina, Siracusa, Tindari – arricchendosi, nell’edizione 2020, anche di altri spazi straordinari come le Mura Timoleontèe di Gela, il Castello di Donnafugata, il Cortile di Pietra del Palazzo di Città di Avola, il Parco Archeologico di Caltanissetta, il Giardino Bellini di Catania, la città di Vizzini e l’Anfiteatro di Zafferana Etnea, per un tour di alcune tra le più suggestive location siciliane.
L’edizione 2020 è stata inaugurata con la Nona Sinfonia in re minore op. 125 di Beethoven – in occasione dei festeggiamenti beethoveniani per il 250° anniversario della nascita – in coproduzione con la Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana; ha curato la produzione di Cavalleria Rusticana di Mascagni, Carmina Burana di Orff, la Misa Criolla di Ramirez, il Puccini-Verdi Opera Gala, il concerto Nessun Dorma (tre tenori in concerto), un Gala Lirico interamente “Made in Sicily” con J. Nuccio, S. Alaimo, P. Ballo, E. Scala e due eventi di contaminazione tra pop d’autore e lirica con la straordinaria partecipazione di Antonella Ruggiero e Mario Venuti, chiudendo la prima parte a Vizzini, paese dove è ambientata la Cavalleria Rusticana di Verga, da cui Pietro Mascagni ha tratto il capolavoro verista. L’opera è stata data proprio a Vizzini in occasione del cinquantenario de “Le Verghiane”, manifestazioni dedicate a Giovanni Verga.
La lunga kermesse musicale, che è stata inaugurato il 24 luglio e si è conclusa il 26 settembre, ha ottenuto un grande successo di pubblico e critica, attirando l’attenzione dei principali media nazionali e internazionali e delle più importanti riviste specializzate del settore; ha toccato dieci siti archeologici in altrettante province siciliane, riuscendo a portare in teatro quasi dieci mila spettatori in un momento così complesso per il settore dello spettacolo dal vivo, e non solo.
Non poteva mancare un omaggio a un grande artista siciliano, l’indimenticato tenore Marcello Giordani, che sarà ricordato a un anno dalla sua scomparsa lunedì 5 ottobre nella sua Augusta con l’esecuzione dello Stabat Mater di Emanuele Rincón d’Astorga (compositore anch’egli di origini augustane) assieme a un bellissimo e ricco repertorio lirico e sacro, con un concerto diretto da Giovanni Ferrauto e cui prenderanno parte numerosi artisti amici di Giordani.
Infine il Coro Lirico Siciliano è riuscito a realizzare una vera e propria opera di decentramento culturale, facendo arrivare la grande musica lirica, sinfonica e le romanze da salotto in gran parte del territorio regionale, creando – di fatto – un circuito che ha accomunato non solo le location principali, battute dal turismo internazionale, ma anche i siti meno valorizzati, ugualmente ricchi di storia, arte e cultura, desiderosi di essere esaltati e apprezzati dal più vasto pubblico.