I lettori di questa testata sanno che questo chroniqueur passa l’estate saltarellando da festival a festival, in particolare d’opera lirica. Infatti, viaggio tra diversi festival italiani e alcuni festival europei: Aix en Provence all’inizio di luglio, Erl in Tirolo alla fine di luglio, Salisburgo in agosto e ogni due anni il festival Enesco a Bucarest nel mese di settembre. Occasionalmente, ho attraversato la Manica per raggiungere Glyndebourne.
Quest’estate, quasi tutti i principali festival europei sono vittime di Covid-19. Solo il festival all’aperto Orange è programmato a metà luglio. Come riportato il 19 maggio, alcuni festival all’aperto italiani possono resistere e si svolgono a causa delle condizioni climatiche. In Italia, il sole splende fino a settembre – in Sicilia fino a ottobre ci sono spettacoli all’aperto soprattutto nei teatri antichi greci e romani. Nel resto d’Europa, le piogge iniziano ad agosto. Di conseguenza, le decisioni sulla possibilità di tenere un festival devono essere prese in primavera se non altro al fine di ingaggiare gli artisti e fare le prove.
Tuttavia, c’è speranza. La direzione del festival di Salisburgo – la presidente Helga Rabl-Stadler, il direttore artistico Markus Hinterh-user e direttore esecutivo Lukas Crepaz – ha informato la stampa che il Festival del Centenario potrebbe aver luogo, anche se in un formato rivisto rispetto a quello annunciato a metà novembre 2019. Il vice cancelliere austriaco Werner Kogler e il ministro federale Rudolf Anschober hanno raccomandato che le restrizioni per gli eventi culturali debbano essere gradualmente allentate in modo significativo a partire da giugno. Secondo le loro dichiarazioni, in agosto eventi con un massimo di un migliaio di spettatori possono essere possibili se l’organizzazione presenta un programma di sicurezza adeguato.
Ciò significa che dopo lunghe settimane senza spettacoli dal vivo gli artisti possono ancora una volta invitare il loro pubblico a godere insieme dell’arte. Ciò che diventerà possibile può essere esplorato solo dopo la pubblicazione dell’ordinanza. Dopo tutto, il vecchio detto che “il diavolo è nei dettagli” si applica in particolare alla situazione attuale. In particolare, è necessario un chiarimento sulle condizioni in cui saranno ammesse le prove teatrali e le esibizioni di orchestre e cori.
L’unica cosa certa è che le nuove norme sanitarie significano che il festival non può svolgersi come previsto prima dello scoppio della pandemia, sia in termini di programmazione che di durata. Pertanto, la direzione del festival presenterà un’alternativa per questo anno estremamente impegnativo al Consiglio di Sorveglianza il 25 maggio 2020. Il festival si propone di pubblicare il programma all’inizio di giugno. I dettagli sull’ulteriore procedura per i biglietti precedentemente acquistati saranno comunicati a tutti i clienti a breve e saranno pubblicati anche sul sito web del festival. La direzione ha fatto bene a perseguire una strategia di non cancellazione del festival troppo presto, ma di attesa e osservazione dello sviluppo della pandemia, ponendo il 30 maggio come obiettivo per la conclusione del il processo decisionale. La direzione del festival è ottimista sul fatto che, nonostante il coronavirus, sarà in grado di inviare un segnale forte per le arti, soprattutto nei momenti difficili.