In linea con il proprio impegno per un’azione sostenibile, volta a preservare la bellezza del territorio e le sue tradizioni, cuore del programma di società benefit e di B Corp dell’azienda, Feudi di San Gregorio – azienda vitivinicola leader del Sud Italia e uno dei principali marchi del vino italiano – presenta “Il Canto della Terra”, opera site specific dell’artista Pietro Ruffo, che va ad arricchire la collezione d’arte della cantina irpina.
L’opera, nata da un rapporto di collaborazione e stima con il noto artista romano ed installata presso l’anfiteatro antistante la cantina, è stata inaugurata oggi nell’ambito di un vivace dibattito sul ruolo dell’arte e della cultura come leve per la promozione dello sviluppo sostenibile dei territori e la generazione di valore condiviso. Introdotto da Antonio Capaldo, Presidente di Feudi di San Gregorio, all’incontro hanno preso parte lo stesso Pietro Ruffo, l’Ambasciatore Pasquale Quito Terracciano, Direttore Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale MAECI e Massimiliano Giansanti, Presidente Confagricoltura, Padre Antonio Loffredo, Fondazione di Comunità San Gennaro e Florinda Saieva, Co-fondatrice Farm Cultural Park.
L’iniziativa nasce in collaborazione con la Fondazione di Comunità San Gennaro – di cui Feudi è socio fondatore dal 2014 – animata dallo stesso Padre Loffredo ed impegnata nel superamento del disagio sociale giovanile grazie alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico ed il capitale umano del Rione Sanità di Napoli. Come parte di questo impegno, l’azienda, dal 2014, ha coinvolto noti artisti contemporanei nella realizzazione di opere site-specific, riprese in etichette in edizione limitata, il cui ricavato viene integralmente devoluto a finanziare i progetti della stessa Fondazione.
“All’interno di una comunità – che si tratti della nostra comunità aziendale o di una più ampia comunità territoriale – ogni risultato è possibile condividendo gli stessi valori. La prova tangibile è lo straordinario percorso della Fondazione San Gennaro che sta trasformando il Rione Sanità di Napoli. – commenta Antonio Capaldo, Presidente di Feudi di San Gregorio – Per noi quest’opera coniuga due obiettivi: raccontare la nostra comunità e il nostro savoir-faire e consentirci di continuare a raccontare il percorso che Padre Antonio sta realizzando con i suoi ragazzi”.
Un’iniziativa culturale con uno sguardo alla valorizzazione dei territori, attraverso il bello e il gusto, che incontra l’entusiasmo anche di Massimiliano Giansanti, Presidente di Confagricoltura: “Nel 2021 le esportazioni del vino sono cresciute del +12.4%, certificando l’Italia come uno dei principali attori del settore vinicolo mondiale. Ad ogni modo, il comparto manifesta una potenzialità inespressa che può essere implementata mediante la valorizzazione delle aree produttive, per ricostruire legami solidi con i territori e rendere i cittadini ambasciatori del buon gusto. La promozione delle aree interne e dei borghi rurali, pertanto, è una delle tematiche prioritarie per il futuro del nostro Paese, che può incentivare la riemersione di valori identitari. Confagricoltura, anche attraverso una longeva collaborazione con ADSI (Associazione Dimore Storiche), riconosce l’importanza dei luoghi di interesse culturale, dove la produzione si fonde con storia e tradizione, per diventare un’importante leva di sviluppo”+.
Dopo gli interventi del fotografo Mimmo Jodice nel 2014,del duo di artisti Vedovamazzei nel 2016 e di Marinella Senatore nel 2018, Pietro Ruffo, giovane artista italiano fra i più apprezzati ha scelto, infatti, di raccontare il ciclo della vita del vino sulla superficie di un’anfora, usata dai tempi più antichi per l’affinamento del vino. Il racconto delle operazioni di cantina si fonde così con la comunità che la anima e il territorio che la ospita, l’Irpinia, culla di sapienza e cultura enogastronomiche.
Nata su suo disegno ed espressione dello stile inconfondibile dell’artista, “Il canto della terra” rimarrà fruibile per gli oltre 20.000 visitatori che ogni anno scelgono di visitare la cantina, rimarcando l’impegno di Feudi di San Gregorio nei confronti della cultura e della propria comunità.
“La forma dell’anfora – commenta Pietro Ruffo – mi ha permesso di elaborare uno svolgimento ciclico del racconto, senza inizio né fine, rievocando una concezione del tempo di chiara impronta naturalistica: il girotondo del giorno e della notte, il ripetersi delle stagioni, la danza delle costellazioni nel cielo, il ritmo biologico naturale, il ciclo della produzione del vino, e di una cultura del bere che rendono unica la cantina Feudi di San Gregorio.”
Lo stile dell’artista ritorna chiaramente anche nella progettazione dell’etichetta in edizione limitata per la Fondazione San Gennaro che quest’anno valorizzerà 1.998 esemplari di DUBL +, il metodo classico a base Greco che da oltre 15 anni l’azienda sperimenta con successo.
Pietro Ruffo ha scelto, dunque, di ispirarsi alla serie CONSTELLATIONS – acquerello e intagli su carta intelata – in cui sovrappone due differenti carte geografiche, una terrestre ed una celeste, con cui indagare i grandi temi della storia universale.
“Mi sento a casa mia qui a Feudi di San Gregorio a raccontare l’esperienza della Fondazione San Gennaro, perché la sua storia si basa proprio su un discorso di interdipendenza, di sussidiarietà e di amore per l’arte e la bellezza. La nostra esperienza è quella di chi si è accorto che intorno a noi c’erano dei valori, delle bellezze non gestite e che si potevano costruire delle grandi opportunità per i nostri giovani costruendo delle esperienze virtuose di comunità”, commenta Padre Loffredo che anima la Fondazione di Comunità San Gennaro dalla sua nascita.