Carola Rackete chiede scusa: la capitana di Sea Watch 3 fa mea culpa dopo aver speronato una motovedetta della Guardia di Finanza. Dopo il suo arresto, la 31enne tedesca si è scusata ai finanzieri per il suo gesto, ammettendo di aver commesso un errore come riporta Repubblica. In programma un interrogatorio nel corso dei prossimi giorni, con la Lega che va all’attacco: «Roba da matti! Spaventata, adesso la nuova eroina della sinistra italiana (“bianca, ricca e tedesca”) chiede scusa ai finanzieri dopo aver rischiato di ammazzarli. Faccia tosta da centro sociale!!! Vergognosa lei e vergognosi i parlamentari del Pd che baciano i piedi a questo personaggio. Meno male che c’è Salvini!». E Matteo Salvini rincara la dose su Twitter: «Vi sembra un “gesto di resistenza” un Tir che non si ferma ad un posto di blocco investendo la pattuglia delle Forze dell’Ordine? NO. Quindi se uno schiaccia una motovedetta della Guardia di Finanza contro la banchina è un CRIMINALE. Punto. Delinquenti». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



GDF: “SEA WATCH 3 POTEVA UCCIDERCI”

Si è rischiata la tragedia la scorsa notte a Lampedusa, quando la Sea Watch 3 ha forzato il blocco impostogli, attraccando al molo del porto siciliano. Quando le autorità italiane hanno capito le intenzioni dell’imbarcazione capitanata dalla 27enne Carola Rackete, hanno dato mandato ad una motovedetta delle Fiamme Gialle di tentare di ostacolare l’ingresso in porto della Sea Watch. Peccato però che la nave, invece di arrestare la propria corsa, abbia proseguito il proprio cammino rischiando appunto di travolgere la piccola imbarcazione della guardia di finanza: «Abbiamo rischiato di morire schiacciati da un bestione di 600 tonnellate – fonti della Guardia di finanza ai microfoni dell’agenzia, AdnKronos – sono stati momenti di puro terrore nella notte. Dicono di salvare vite umane e poi rischiano di ammazzare uomini dello Stato. Da parte del comandante è stata un’azione criminale. Punto».



SEA WATCH 3, FIAMME GIALLE “RISCHIATA LA VITA”

«E stata un’azione criminale – spiega ancora la Gdf – la motovedetta è rimasta schiacciata sulla banchina. Se ci fosse stato maestrale come questa mattina sarebbe stata una tragedia. Non sappiamo come sarebbe finita. I ragazzi hanno rischiato di morire. La motovedetta di appena dodici metri aveva addosso quel bestione di acciaio di oltre 600 tonnellate, poteva finire male per gli uomini della Guardia di Finanza». Come spiegato dalla Guardia di finanza, grande spavento per i finanzieri a bordo della motovedetta, che sono stati comunque bravi a mantenere la calma e a mettersi in salvo. Un’azione molto pericolosa che è durata più di cinque minuti</strong>, fanno sapere le Fiamme Gialle, “cinque minuti di puro terrore”. Una volta attraccata, l’imbarcazione è stata posta sotto sequestro mentre la capitana Carola Rackete è stata arrestata. I 40 migranti a bordo sono stati fatti sbarcare e si trovano al momento nel centro di accoglienza locale in attesa della distribuzione in cinque diversi paesi dell’Unione Europea. Una vicenda che si è conclusa dopo quasi due settimane.