Emanuele Fiano, ex deputato del Pd e fondatore di Sinistra per Israele, ha commentato in una intervista a Il Resto del Carlino l’opinione dell’Italia nei confronti della guerra in Medio Oriente: “Il clima è brutto. Richieste come quella della manifestazione di Vicenza, di non volere un padiglione di Israele in una fiera, sono il segno che si sta andando oltre. Personalmente sono sempre stato contro i boicottaggi”. Tanto a destra quanto a sinistra, denuncia l’esponente dem, il clima contro lo Stato di Israele è “molto grave”.



Anche dalla politica, tuttavia, ci sono stati comportamenti a suo parere discutibili sul tema. “Chi come Hamas vuole una Palestina ‘dal Giordano al Mediterraneo’, cioè eliminare lo Stato di Israele coi suoi abitanti, non fa parte del dibattito civile. Che sia di sinistra o di destra. Roberto Fiore (il leader di Forza Nuova, ndr), ha appena dichiarato che per lui deve esistere un solo Stato palestinese. Occorre stare molto attenti alle ambiguità, ricordando che in quella terra si scontrano due diritti, non un diritto e un torto. L’antisionismo lo vedo in frange estreme della sinistra, non nel mio partito. Nel Pd non c’è nessuno che neghi il diritto di Israele a esistere”, ha sottolineato.



Emanuele Fiano sulla guerra tra Israele e Hamas

Diverso è il discorso per quel che concerne la critica a Israele. “Io sono fortissimamente critico nei confronti di Benjamin Netanyahu, non ho mai condiviso l’ampliamento degli insediamenti in Cisgiordania e penso che la pace arriverà quando si riuscirà a restituire ai palestinesi i territori del ’67 e ad avere due Stati per due popoli, ma questa è politica. Voler cancellare il diritto di uno Stato a confrontarsi con gli altri è tutt’altro”, ha ribadito Emanuele Fiano di Sinistra per Israele.

L’interesse primario, secondo l’ex deputato del Pd, è la pace. “Dobbiamo lavorare sempre per la salvaguardia dell’unica razza che conosco, quella umana. Usare due pesi e due misure scagliandosi unicamente contro Israele e negandogli l’accesso a un’esposizione internazionale non è accettabile”. E conclude: “Tutto ciò che va nella direzione di chiedere la fine delle morti di civili, la liberazione degli ostaggi e il tentativo di ricostruire un percorso di pacificazione va bene”.