Ficarra e Picone, comici siciliani che si sono seduti più volte dietro il bancone di “Striscia la Notizia”, sono intervenuti quest’oggi su Twitter, approfittando degli spazi digitali messi a disposizione dal social media, in una data simbolica per la loro regione: proprio oggi, il 19 luglio di 29 anni fa, il giudice Paolo Borsellino e cinque uomini della sua scorta perirono nell’attentato di via D’Amelio, al quale scampò il solo Antonio Vullo, anch’egli agente al servizio del magistrato.



In riferimento a tale triste ricorrenza, i due attori hanno pubblicato il loro pensiero, accompagnato dall’hashtag #domanderetoriche, nel quale hanno formulato un interrogativo capace di dividere il web e di stimolare il pubblico dibattito a colpi di cinguettii in replica al tweet originario. Cosa hanno scritto Ficarra e Picone? La risposta qui di seguito: “Quei politici che per paura di perdere una manciata di voti non hanno il coraggio di mettersi contro no vax e negazionisti, avranno mai il coraggio di mettersi (veramente) contro gli evasori fiscali, le mafie ‘che danno lavoro’, e disumanità varia?”.



FICARRA E PICONE E IL TWEET CHE DIVIDE: LE OPINIONI DEI FOLLOWERS

Come accennavamo poco fa, Ficarra e Picone hanno voluto lanciare tale quesito divisivo proprio in un giorno permeato da tristezza per la loro Sicilia, ricevendo numerose interazioni e risposte talvolta di condivisione e, talvolta, in disaccordo con quanto da loro esplicitato. Per esempio, un’utente scrive: “Sui politici avete ragione, ma occhio a etichettare come negazionisti più di 20 milioni di persone”. Un altro follower, invece, twitta: “No, li chiamo egoisti. Anche perché più il virus gira più si blocca il lavoro. Stamattina ho sentito che le prenotazioni nel turismo, sono calate del 50% per il rialzo del contagio. Fate un po’ voi”.



A dare ragione a Ficarra e Picone è poi il seguente commento: “È il loro elettorato di riferimento ,lo zoccolo duro intorno a cui costruire un ampio consenso psicopolitico per prendere il potere e poi con quello modificare le leggi e la narrazione tossica utile al consenso”. Infine, un’integrazione al loro ragionamento: “Secondo me è più complicato di così. La Destra è un paradosso: ha bisogno dei voti di molti per fare gli interessi dei pochi. Per risolvere questo peccato originale fa leva su tutti i pregiudizi e le disonestà intellettuali possibili: razzismo, complottismo, omofobia”.