La storia, raccontata all’interno del libro di Paola Sorge “Fidel in love”, campeggia quest’oggi sulle colonne del quotidiano “Libero” ed è, senz’ombra di dubbio, davvero sorprendente: Fidel Castro, storico leader di Cuba, ha amato una donna italiana. Si trattava di Anna Maria Traglia, nipote del cardinale vicario di Roma, proveniente da una famiglia di origine conservatrice e profondamente contraria al comunismo, per giunta sposata e con due figli. Stando a quanto narrato nel manoscritto edito da “Castelvecchi”, i due si conobbero nel 1975 e la loro liaison andò avanti addirittura per quarant’anni, in maniera del tutto segreta e silenziosa, sia per il legame di lei con il marito che per le difficoltà dettate dai tempi e dalle loro azioni: cattolica praticante lei, ateo lui, con annessa chiusura delle chiese cubane e l’impossibilità da parte dei membri della Chiesa di avere contatti con lui. Una storia d’amore che si concluderà poi con la morte di Fidel Castro e l’ultima visita da parte della donna in ospedale.
FIDEL CASTRO: L’ULTIMO INCONTRO CON ANNA MARIA
La relazione descritta nel romanzo e raccontata con qualche anticipazione su “Libero” ebbe origine durante una cena tra vip a Cuba, sotto gli occhi di un alto prelato. “Anna Maria – si legge sul quotidiano – è giovane e bella, un po’ annoiata della sua vita alto borghese e molto eccitata all’idea di essere riuscita ad arrivare nell’isola del diavolo, insomma, in quella Cuba dominata dal ‘piccolo Stalin’. E quella sera, ad una cena tra prelati e diplomatici, le si presenta davanti proprio lui, Fidel. Lui è tanto audace che, con la più banale prevedibile delle scuse – raccogliere un tovagliolo caduto – trova l’occasione per stringerle la mano di nascosto”. Da allora iniziarono incontri clandestini e momenti indimenticabili trascorsi lontano da occhi indiscreti, fino a quando, nel 2006, la donna scopre che Fidel è ammalato di tumore al colon e lo va a trovare in ospedale. In quella circostanza, Fidel Castro le dona la sua medaglietta del battesimo, recante l’immagine di Sant’Antonio. Dieci anni più tardi, il Líder di Cuba morì e lei lo apprese mestamente dai giornali.