Come è cambiato l’interesse per l’informazione durante l’emergenza coronavirus? E la fiducia nella scienza e negli esperti? Quest’ultimo aspetto è molto importante durante un’epidemia affinché vengano rispettate le misure di salute pubblica, eppure non si hanno molte notizie sull’evoluzione della fiducia durante l’emergenza. Una prima risposta arriva da uno studio realizzato da tre ricercatori delle università di Oxford e Parma, per il quale è in corso la valutazione di un’autorevole rivista scientifica. Pietro Battiston, Ridhi Kashyap e Valentina Rotondi hanno osservato un incremento nel corso del tempo dell’interesse per le fonti di informazioni esperte, come scienziati e autorità sanitarie. «Sia i dati di Twitter che quelli di Telegram indicano un iniziale aumento della fiducia e della ricerca di informazioni da parte di scienziati e autorità sanitarie con la diffusione della malattia», scrivono i ricercatori. Coerentemente con questo incremento, da un’indagine parallela condotta online è emerso che erano abbastanza diffuso il sostegno alle misure di contenimento per il coronavirus in Italia. Poi c’è stato un calo, in linea con i trend che sono stati osservati su Twitter. Sono state condotte infatti analisi parallele attraverso i social.
CORONAVIRUS, “FIDUCIA NELLA SCIENZA DIMINUITA IN ITALIA”
«Abbiamo studiato come interesse e fiducia in esperti sono cambiati durante pandemia di COVID-19 in Italia. Combinando dati da Twitter con due survey tramite Facebook ed il canale Telegram covid19 notiamo un’erosione dopo l’aumento», ha spiegato Pietro Battiston in un tweet. Inoltre, è stato condotto un esperimento randomizzato da cui è emerso un risultato sorprendente, ma confermato poi da un esperimento simile che è stato condotto su una popolazione differente. Ad una stessa dichiarazione si conferisce meno credito se viene attribuita esplicitamente ad una fonte autorevole, come l’Istituto superiore di sanità. «Coloro che ritengono errate le informazioni su COVID-19 danno poca o nessuna importanza alle informazioni sul virus anche se la fonte di tali informazioni è nota per essere scientifica». Pietro Battiston, che nei giorni scorsi si è distinto anche per un utile approfondimento sulla questione congiunti-amici dal punto di vista matematico, ha spiegato che «le survey ci hanno permesso anche di studiare sperimentalmente la relazione tra fiducia negli esperti e correttezza dell’informazione scientifica». E ha fornito un altro spunto di riflessione sull’impatto del coronavirus in Italia: «Per due domande, di fronte alle risposte di esperti la tendenza prevalente è quella di modificare la propria in direzione opposta!».