Il settore fieristico chiede misure specifiche al Governo per la ripresa economica e il recupero di un equilibrio economico-finanziario. A sollevare la questione sono Maurizio Danese, presidente AEFI, e Massimo Goldoni, presidente CFI, in occasione dell’incontro di ieri alla Farnesina col sottosegretario Manlio Di Stefano. Pur prendendo atto degli sforzi fatti finora, come per i crediti di imposta, i finanziamenti Simest per gli espositori e gli interventi ICE per il Made in Italy del patto per l’export, il settore fieristico ritiene “indispensabile un’azione specifica”. E ribadiscono una richiesta fatta da tempo, cioè un “fondo strutturale per ridurre i danni” causati dallo “spostamento o annullamento delle manifestazioni nel corso del 2020”. Per questo non possono che apprezzare la proposta del Ministero degli Affari esteri in vista del decreto agosto, cioè l’integrazione del Fondo Rotativo 394/81 di Simest con una sezione dedicata al consolidamento e finanziamento agevolato degli enti fiera.
FIERE, FONDO DA 400 MILIONI E DATA RIAPERTURA
L’auspicio del settore fieristico è che il Governo disponga 400 milioni di euro per questo fondo. Sarebbe “un supporto fondamentale per far fronte anche alla concorrenza internazionale”, che non solo ha già ripreso l’attività, ma beneficia del supporto dei rispettivi governi. I presidenti delle due associazioni, Maurizio Danese e Massimo Goldoni, con l’incontro hanno voluto “sollecitare l’intervento urgente di cui il settore ha bisogno per non soccombere dopo la pandemia di Covid-19”. Del resto, si tratta di un settore, quello fieristico, che ha un ruolo strategico per l’economia italiana e il business delle imprese. “Al Ministro abbiamo chiesto anche una data certa per la ripartenza del settore fieristico nazionale, che non può essere oltre il 1° settembre”, hanno aggiunto. A proposito della data per la ripartenza delle fiere, l’appello riguarda anche il ministro della Salute Roberto Speranza, affinché inserisca nel nuovo Dpcm la data, auspicando che sia appunto quella del 1° settembre. Infine, è stato chiesto al Governo di valutare come gestire nel migliore dei modi l’arrivo di buyer “con collegamenti aerei attivi” e la possibilità di supportare iniziative per il miglioramento della presentazione dei prodotti italiani ai buyer, anche tramite “accordi di programma pluriennali”.