TAJANI, BERLUSCONI (EREDI) E PD: COSA C’È NELL’USCITA DI FORZA ITALIA SULLO IUS SOLI

Davvero i figli di Silvio Berlusconi starebbero dietro ad un “piano centrista” per collocare Forza Italia di Tajani sempre più verso il Pd di Schlein, tagliando fuori le “ali” rappresentate a destra da Meloni-Salvini e a sinistra da Conte-Fratoianni? Si può osservare la realtà da più posizioni e con più lenti ma sul fronte Ius soli – la polemica politica del momento, che coinvolge Forza Italia e Pd da un lato, FdI e Lega dall’altro – vi sono essenzialmente due possibili letture.



Da un lato, la pausa ferragostana permette qualche posizionamento in vista delle vere battaglie “aspre” dal punto di vista politico che aspettano il Governo e le opposizioni in autunno con la Manovra. Da qui dunque la volontà di Forza Italia con Tajani di insistere sullo Ius Scholae con aperture al Partito Democratico qualora volesse abbandonare la posizione di “bandiera” sullo Ius soli e puntasse a cambiare realmente la legge sulla cittadinanza.



Dall’altro, la seconda lettura vede un orizzonte un po’ più ampio con un piano che coinvolge i figli di Silvio Berlusconi (Marina e Pier Silvio), Forza Italia, Renzi e il Pd per costituire un’alleanza in “stile Von der Leyen” da mettere in atto alle prossime Elezioni Politiche nel 2027. La politica e la Fanta politica potreste obiettare davanti a queste due “letture” dei movimenti forzasti in questo agosto e forse avete ragione: eppure, qualche indizio di un legame nel sottosuolo tra queste varie anime popolari-socialiste v’è eccome e non è solo “IlSussidiario” a vederlo da tempo. Alcuni retroscena sempre più spesso in maniera bipartisan mettono in luce le aperture “liberal” fatte da Marina e Pier Silvio Berlusconi sulla loro Mediaset, seguendo a ruota quanto lo stesso Tajani compie su dossier come lo Ius soli e il sistema carceri (ma anche sull’Autonomia differenziata e il Premierato).



SCENARI FUTURO FORZA ITALIA: CON I BERLUSCONI VERSO IL PD O SEMPRE NEL CENTRODESTRA?

Secondo Paolo Delgado sul “Dubbio” il legame tra i figli Berlusconi e la svolta “liberal-progressista” di Forza Italia con Tajani è quanto più di fondato possa esservi nella lettura attuale degli scenari politici in Italia: non dissimile da quanto già andavamo raccontando da settimane, la vera minaccia interna al Governo Meloni non è affatto la Lega bensì la componente centrista reduce dal compianto Silvio Berlusconi. Si parte con l’emergenza carceri dove le posizioni di Tajani divergono da Nordio, per finire sulle riforme centrali del Governo Meloni (una di FdI, l’altra della Lega, forse non un caso la “stizza” forzista?, ndr) e ovviamente con lo Ius soli-Ius Scholae di questi ultimi giorni.

«I due sognano davvero una destra molto diversa e per certi versi opposta a quella di Salvini e un po’ anche di Meloni», scrive ancora il “Dubbio” mettendo in fila i vari motivi di strappo potenziale che agitano il Centrodestra: dalle Europee 2024 con la vittoria di Pirro dei partiti euro-scettici e il riaffermare dell’asse PPE-PSE (guarda caso, i riferimenti di Forza Italia e Pd) con aperture ai Verdi e non più ai Conservatori di Meloni. Ma incidono nei potenziali sogni-voli pindarici di Forza Italia anche i dati raccolti alle urne, con tenuta attorno al 10% insperata dopo la morte del Cav, e appunto l’eventuale corridoio centrista assieme a Renzi per provare una maxi-federazione filo-Ue da presentare alle Politiche 2027 rompendo la storica alleanza del Centrodestra. Gli scenari sono tanti, come evidenzia benissimo il nostro Anselmo Del Duca sul “IlSussidiario” appena ieri, e il dietro le quinte per la prossima legislatura potrebbe essere tutt’altro che “fantapolitica” d’agosto. Resta però un dato che Tajani, Berlusconi Jr e dem dovrebbero considerare da qui al 2027: l’elettorato moderato come prenderebbe un’eventuale asse con Schlein e chi per decenni ha attaccato (e insultato) Berlusconi e soci? Come prenderebbe la rottura della vera grande eredità politica del Cavaliere, ovvero appunto l’anomalia del “Centrodestra”? Su questo probabilmente gli esperti in materia di comunicazione come i figli di Berlusconi potrebbero valutare per bene le prossime mosse prima di “strappare” qualcosa che sarebbe poi forse impossibile da ricomporre.