Per la prima volta Myrta Merlino e Marco Tardelli parteciperanno assieme alla puntata di questo pomeriggio di “Verissimo”, uno dei due consueti appuntamenti del weekend col rotocalco storico delle reti Mediaset: e nel corso della puntata che ci apprestiamo a guardare, come sottolineato dal promo del talk show che ricorda come la coppia si presenti davanti alle telecamere assieme per la prima volta (a parte ovviamente le uscite pubbliche e mondane) ci sarà spazio dunque per parlare, assieme alla padrona di casa, Silvia Toffanin, non solo della loro chiacchierata love story ma pure del loro passato sentimentale e delle famiglie che già avevano alle spalle.



Per quanto riguarda Marco Tardelli, indimenticato centrocampista della Juventus e della Nazionale Italiana Campione del Mondo nel 1982, a cavallo tra fine Anni Settanta e gli Ottanta, si sa praticamente tutto sia della sua carriera in campo sia del post calcio tra esperienze dirigenziali e opinionismo televisivo. Meno si sa dei suoi figli, anche se negli ultimi anni anche su di loro, oramai grandi, si sono accesi i riflettori: l’ex calciatore oggi 67enne è infatti padre di Sara e Nicola, nati da due sue precedenti relazioni. Sara è nata dalla relazione di Tardelli con la prima moglie, Alessandra, mentre Stella Pende è la madre del secondogenito Nicola; invece dalla seconda compagna Laura, come da Myrta Merlino, non ha avuto eredi.



SARA E NICOLA, CHI SONO I FIGLI DI MARCO TARDELLI?

Ma chi sono i due figli di Marco Tardelli? Partiamo da Sara, la più grande e già nota al pubblico (nonché agli aficionados juventini) per il suo mestiere di giornalista ma anche per aver scritto, a quattro mani col celebre papà, una bella autobiografia, e senza dimenticare che la diretta interessata per sua stessa ammissione è una fan sfegatata della Vecchia Signora. Sara, oggi a sua volta madre di due gemelli, Tancredi e Fiamma, è stata a volte ospite assieme a Marco in alcune trasmissioni tv ma la notorietà è arrivata nel 2016 col libro “Tutto o niente”, edito per i tipi di Mondadori e in cui ha raccontato la vita e i segreti dell’uomo celebre per il suo ‘urlo’ al “Bernabeu”. E l’avere un padre così famoso, a suo dire, non è mai stato un intralcio alla sua carriera né tantomeno motivo di imbarazzo.



Se per Sara l’autobiografia è stato un modo per riavvicinarsi al padre (“Avere un padre mito nel calcio lascia dei vuoti…”), dell’altro figlio Nicola, fratellastro di Sara, sappiano meno anche perché è totalmente lontano dal mondo del calcio: lui oggi è un modello anche se pare che la sua carriera in questo mondo sia iniziata abbastanza in modo casuale mentre frequentava l’Università Cattolica di Milano, trovandosi a fare un provino per l’azienda Stone Islands che, come riportano diversi siti, fa capo proprio ai suoi genitori. Come era inevitabile, la carriera di modello l’ha distratto un po’ dallo studio e anche dal percorso di laurea che aveva iniziato, pur nella convinzione che la strada scelta sia tutt’altro che facile dato che per sua stessa ammissione ha detto che trascorrere intere giornate a fare casting è tutt’altro che divertente e facile come sembra dall’esterno.