Se un figlio minorenne non vede volentieri un genitore può decidere di non stare con lui, anche se sono gli stessi mamma e papà a chiederlo. Lo ha stabilito, come si legge su Italiaoggi.it, la Cassazione, che ha detto no al collocamento paritario in caso di rifiuto del minorenne. Attraverso l’ordinanza 3372 del 6 febbraio 2024, la Corte di cassazione civile, sez. I, ha respinto il ricorso di una mamma contro il provvedimento secondo cui il figlio era stato assegnato prevalentemente al padre. Secondo quanto stabilito dai giudici, così come si legge su Italiaoggi: “La frequentazione, del tutto paritaria, tra genitore e figlio che si accompagna al regime di affidamento condiviso, nella tutela dell’interesse morale e materiale del secondo, ha natura tendenziale, nel senso che il giudice di merito ben può individuare, nell’interesse del minore, senza che possa predicarsi alcuna lesione del diritto alla bigenitorialità, un assetto che se ne discosti, al fine di assicurare al minore stesso la situazione più confacente al suo benessere e alla sua crescita armoniosa e serena”.



Gli Ermellini stabiliscono anche che il diritto alla genitorialità comporta che lo stesso vada assicurato tenendo conto della realtà attuale e dell’interesse del minore ad una frequentazione non paritaria nel caso in cui tale situazione “Sia maggiormente confacente al suo benessere nell’immediato, ma avendo di mira anche il risultato da raggiungere in termini di stabile consuetudine di vita e salde relazioni affettive con entrambi i genitori”.



FIGLI POSSONO RIFIUTARSI DI FREQUENTARE UN GENITORE: COSA HA DECISO LA CASSAZIONE

Il diritto alla bigenitorialità deve quindi ritenersi rispettato in pieno dal provvedimento del giudice che, “preso atto dell’indisponibilità del minore a incontrare un genitore, intenda evitare un duraturo allontanamento del minore dalla figura materna (senz’altro assai dannoso per l’equilibrata crescita del bambino) e si proponga di creare i presupposti per la ripresa e il mantenimento dei rapporti, intendendo creare le condizioni per arrivare, nel futuro, a una frequentazione paritaria”, conclude ItaliaOggi.

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