LO STUDIO SULLE FAMIGLIE CATTOLICHE: COME FANNO I FIGLI A RIMANERE ANCHE DA ADULTI NELLA FEDE?
Negli Stati Uniti oggi solo il 15% dei bambini cresciuti in famiglie cattoliche rimane anche da adulto tra i cattolici fedeli: parte da questo recente statistica lo studio del CARA (Centro per la ricerca applicata all’apostolato) della Georgetown University in collaborazione con il Peyton Institute for Domestic Church Life, intitolato “Cattolico adulto: chi resta e chi se ne va?” e dedicato al tema della fede una volta divenuti adulti. Utilizzando dozzine di interviste con cattolici aventi figli adulti che restano “attivi” nel mondo della Chiesa, i ricercatori hanno poi utilizzato i dati del General Social Survey (GSS) per trarre le prime conclusioni. È stato poi il dottor Gregory Popcak, consulente cattolico e co-direttore esecutivo del Peyton Institute, a dichiarare all’agenzia CNA come un criterio centrale nella permanenza della fede è «il crescere in una casa calda e affettuosa».
«Le famiglie sono efficaci nel trasmettere la fede alla generazione successiva nella misura in cui i bambini sentono che la fede è una fonte di calore nelle loro case», spiega il ricercatore citando i dati emerse nel particolare studio acquisito a fine 2023. Tra le famiglie che hanno mantenuto una fede duratura per sé e per i figli, emerge la descrizione di un ambiente con i bambini che non si sentivano rimproverati ma che venivano sostenuti nelle proprie «domande, lotte o dubbi». Insomma, una famiglia autorevole senza essere autoritaria, questo il “segreto” rivelato da Popcak. Come del resto ha ricordato l’esortazione apostolica “Familiaris Consortio” di Papa Giovanni Paolo II, la Chiesa Cattolica insegna e sottolinea da tempo che il ruolo dei genitori nel promuovere la fede dei propri figli «è originale e insostituibile»; insomma, tutto quanto avviene fuori dalla famiglia in termini di evangelizzazione, pur essendo molto importante a livello globale, è “secondario” rispetto alla fede sperimentata negli anni della gioventù in famiglia.
“AMORE, AFFETTO E TEMPO INSIEME”: LE ‘REGOLE’ PER LA FAMIGLIA CATTOLICA
Tra coloro che sono cresciuti cattolici e abbandonano la fede – un dato sempre più in aumento negli ultimi anni in Occidente dove è cresciuta la secolarizzazione e l’indifferenza religiosa – circa la metà «diventa non affiliata religiosamente e l’altra metà adotta una nuova affiliazione religiosa. L’età media alla quale questi ex cattolici hanno dichiarato di aver preso la decisione di abbandonare la fede era di 13 anni», riporta sempre lo studio del CARA dagli States. I ricercatori tengono a sottolineare come l’obiettivo dello studio non si affatto fornire una “regola certa”, una sorta di “ricetta” che possa garantire la permanenza della fede per i giovani cattolici.
La fede è qualcosa di troppo personale e “carnale” da poter essere eterodiretto da genitori, amici, opinione pubblica e dagli stessi membri della Chiesa: Popcak ha ribadito che ogni famiglia è diversa e non esiste un approccio unico per trasmettere la fede cattolica ai bambini. Ma ha anche affermato di ritenere che, attraverso questo studio, «abbiamo identificato quelle pratiche che consentono alle famiglie ovunque, indipendentemente dal loro status socioeconomico o dalla loro composizione o dalla loro cultura, nazionalità ed etnia… di poter sviluppare la propria missione e il proprio carisma utilizzando questo quadro». Qualunque sia la struttura familiare in casa, che sia una famiglia tradizionale con un genitore sempre in caso, o una famiglia con due genitori entrambi in carriera, o una famiglia “mista” o anche una famiglia con un solo genitore, ebbene tutte le famiglie hanno le loro difficoltà: «Ma più ogni famiglia può vivere queste pratiche nella propria casa, più è probabile che sarà in grado di crescere i propri figli fino ad un’età adulta fedele», osserva il ricercatore. Le cene in famiglia, il tempo passato insieme, in generale sono momenti idonei dove le famiglie «creano uno spazio per riflettere insieme sulla giornata, per fare progetti insieme, per comunicare valori… tutta la ricerca sottolinea davvero l’importanza di rituali forti per la resilienza familiare e anche nella trasmissione dei valori», spiega il dottor Mark Gray, un ricercatore senior del CARA.