Nella delegazione Usa che ha preso parte al controverso viaggio di Nancy Pelosi a Taiwan c’era anche il figlio della Speaker della Camera. Lo rivela in esclusiva Daily Mail, spiegando che si è unito segretamente alla madre e che si tratta di un investitore di primo piano in una società cinese di telecomunicazioni. Paul Pelosi Jr. è il secondo più grande investitore in una società cinese da 22 milioni di dollari, il cui dirigente è stato arrestato in un’indagine per frode. Ma ha anche lavorato per la società Borqs Technologies, in qualità di consigliere o consulente, come emerge dai documenti della Securities and Exchange Commission. Per i suoi servizi ha ricevuto 700mila azioni, diventando il quinto maggiore azionista della società. Dopo la vendita di azioni da parte di altri insider, nel giugno 2021 è diventato il secondo azionista, con più azioni di uno dei co-fondatori, superato solo dall’amministratore delegato Pat Sek Yuen Chan.



Nel settembre 2019 le forze dell’ordine cinesi hanno arrestato il presidente di una delle filiali di Borq, sequestrando copie di contratti e documenti contabili nell’ambito appunto di un’indagine per frode. Un successivo documento della SEC risalente a maggio 2022 non riportava il figlio di Nancy Pelosi tra i primi dieci azionisti, quindi sarebbe scivolato in basso nella classifica. Il portavoce della Speaker della Camera, contattato dal quotidiano britannico, ha dichiarato che nessuna delle due società ha legami con l’Asia e nessuna delle due lavora litio estratto. Nessuna delle due ha attualmente entrate.



QUEI LEGAMI CON LA CINA CHE NANCY PELOSI “COMBATTE”

Il nome di Paul Pelosi Jr. non compare nella delegazione ufficiale inviata dall’ufficio della Presidente della Camera, la quale comunque ha ammesso che il figlio l’ha accompagnata al posto del marito. Ma i legami del figlio con la Cina potrebbero metterla in una posizione comoda rispetto all’attuale campagna per contrastare le mire del governo di Pechino all’estero e la sua influenza aziendale in Usa. Nel 2020 Nancy Pelosi aveva annunciato il suo sostegno a una proposta di legge bipartisan per impedire ad alcune società cinesi di quotarsi nelle borse statunitensi, e ha costruito una coalizione alla Camera per una vasta legge anti-Cina che ha avuto origine al Senato.



Un portavoce di Nancy Pelosi ha precisato al Daily Mail che i coniugi e i figli adulti «non sono mai inclusi nei comunicati stampa» sulle delegazioni dei legislatori all’estero. Inoltre, ha chiarito che Paul Pelosi Jr. non ha viaggiato a spese dei contribuenti americani, non ha condotto affari durante il viaggio e «secondo una politica decennale, i coniugi e i figli adulti sono autorizzati a viaggiare nelle delegazioni del Congresso per scopi di rappresentanza». Infatti, Nancy Pelosi mercoledì in una conferenza stampa a Capitol Hill aveva dichiarato: «Il suo ruolo era quello di essere la mia scorta. Di solito [invitiamo] i coniugi, non tutti sono potuti venire, ma ero orgogliosa che fosse lì».