Il video pubblicato da Repubblica che ritrae il figlio di Matteo Salvini su una moto d’acqua della Polizia ha scatenato l’ennesima bufera politica. Il ministro dell’Interno si è scusato per quanto accaduto, ammettendo l’errore, ma per l’opposizione non basta: Partito Democratico su tutte le furie, tanto da riproporre una mozione di sfiducia. Ecco il commento di Maria Elena Boschi, già recentemente protagonista di un botta e risposta con il segretario federale della Lega: «Pensano di stare in un film e invece sono al Governo. Io continuo a fare opposizione ma che errore è stato non fare subito la mozione di sfiducia contro Salvini. Che occasione persa». Marco Di Maio evidenzia la «gravità inaudita» del fatto, aggiungendo: «O Salvini è in grado di smentire o deve lasciare l’incarico: una terza via non c’è». Infine Paola De Micheli difende la Polizia di Stato, messa in imbarazzo proprio dal capo del Viminale, definito un «un ministro incompetente e arrogante». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



FIGLIO SALVINI SU MOTO D’ACQUA

Il figlio di Matteo Salvini sale su una moto d’acqua della Polizia di Stato per un giro a Milano Marittima e due uomini accreditatisi come agenti tentano di impedire ad un videomaker di riprendere la scena. E’ quanto testimoniato da “La Repubblica”, che ha pubblicato il video dell’accaduto. Nelle immagini si vede il tredicenne figlio del ministro dell’Interno montare con un poliziotto sulla moto d’acqua e allontanarsi insieme a lui. Poco dopo però due uomini irrompono sulla scena e cercando di distogliere il giornalista dal suo intento di riprendere l’accaduto. Inizialmente la coppia si presenta come parte del corpo di polizia e chiede al videomaker:”E’ un mezzo della polizia, non ci mettere in difficoltà”. Quando il giornalista manifesta chiaramente l’intenzione di non rinunciare al suo servizio, girato peraltro su una spiaggia pubblica, i toni dei due si fanno più incalzanti e i metodi per oscurare l’accaduto cambiano. Matteo Salvini, a due ore dalla pubblicazione del video, come riportato da La Repubblica, ha commentato:”Mio figlio sulla moto d’acqua della Polizia? Errore mio da papà, nessuna responsabilità va data ai poliziotti, che anzi ringrazio perché ogni giorno rischiano la vita per il nostro Paese”.



LA RICOSTRUZIONE DEL FATTO, VIDEO

I due, presentatisi come poliziotti, prima chiedono un documento al giornalista, poi per tutta la mattinata – scrive La Repubblica – gli stanno addosso fino all’ora di pranzo nel tentativo di oscurare le riprese (ne deriva che il “giro” a bordo della moto d’acqua è durato qualche ora). Uno dei due, però, improvvisamente cambia versione e sostiene di non aver mai detto di essere un poliziotto:”Non abbiamo mai detto di essere poliziotti, se vieni con me ti faccio spiegare chi sono”. Dinanzi alle insistenze del giornalista, che chiede perché gli dovrebbe essere impedito di filmare la moto d’acqua della polizia, l’uomo omette di dire che sull’imbarcazione sta viaggiando il figlio di Matteo Salvini. “Perché non posso riprendere quella moto d’acqua?”, domanda il giornalista. “Perché c’è un collega”, replica il presunto agente, che alla richiesta di sapere con chi stia viaggiando il poliziotto nega l’evidenza: “Da solo”. Seguiranno nuovi inviti a smettere di riprendere adducendo ragioni di “privacy delle persone”, sebbene ci si trovi in un luogo pubblico. Intanto la Questura di Ravenna, interpellata sull’accaduto, riferisce di aver avviato un accertamento per un eventuale utilizzo improprio dei mezzi dell’amministrazione.

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