Da lunedì 20 settembre ha preso il via la campagna vaccinale per il richiamo con la terza dose in Italia. Non tutta la popolazione sarà interessata inizialmente da questa nuova somministrazione del siero anti-Covid, prima toccherà ai più fragili come già avvenuto nella prima fase dell’immunizzazione dei primi mesi del 2021. Saranno oltre 11 milioni le dosi a disposizione in questa prima tranche, con il generale Francesco Paolo Figliuolo che ha rassicurato: “La macchina organizzativa è pronta, ad ottobre arriveremo all’82% di persone completamente vaccinate e una percentuale superiore di prime dosi”.



Negli ultimi giorni, terza dose a parte, è poi cresciuto il numero delle prenotazioni sulle prime dose, effetto collaterale della richiesta del Green pass obbligatorio. Intanto il percorso verso la terza dose sembra chiaro, con le categorie e le fasce da immunizzare inizialmente che sono già state comunicate. Si parte con i fragili, poi sarà il momento degli over 80, gli ospiti delle Rsa e i sanitari. La priorità verrà quindi data a “situazioni di alto rischio, come i malati oncologici, chi ha subito un trapianto oppure è ancora in attesa, i dializzati e tutti coloro che sono immunocompromessi”.



Terza dose, quando tocca agli “altri”

Mentre la campagna vaccinale sulla terza dose a fragili e immunocompromessi sembra dover viaggiare spedita, c’è ancora da rispondere alle domande di chi vuole sapere quando sarà il proprio turno. “Gli scienziati ci daranno indicazioni su come procedere. Ma è prevedibile che si seguirà uno schema identico a quello che ci ha consentito di preservare al meglio chi più ne ha bisogno” ha detto il generale Figliuolo nel corso delle sue visite di ieri tra Veneto e Sicilia. Il commissario all’emergenza Covid ha infatti ribadito: “Sono gli scienziati a dover fare ulteriori riflessioni, anche sulla base dei dati che si stanno raccogliendo sul campo”.



Quel che è certo, ha sottolineato Figliuolo, è che l’Italia non si farà trovare impreparata con le dosi necessarie alla somministrazione della terza dose. Nel caso della prima, infatti, diversi erano stati i rallentamenti dovuti all’assenza del siero sul suolo del Bel Paese, ma ora tutto questo non potrà accadere di nuovo. I conti fatti dalla struttura commissariale dicono infatti che per il personale sanitario servono circa 2 milioni di dosi, 4 milioni e mezzo per chi ha più di 80 anni, circa 400mila per chi si trova nelle Rsa e circa 3 milioni di “fragili”. Figliuolo ha assicurato: “Abbiamo più di 11 milioni di dosi, quello delle scorte non è e non potrà più essere un problema”.