Il generale Francesco Paolo Figliuolo dopo aver affidato l’Italia a Santa Rita da Cascia lo scorso 1 luglio, nella giornata di oggi si è recato sulla Cima Grappa in ricordo dei Caduti della Prima Guerra Mondiale, partecipando alla cerimonia presso il Milite Ignoto e poi alla Santa Messa celebrata dal Vescovo di Gizo nelle Isole di Salomone. Vi chiederete perché possa fare “notizia” qualcosa del genere, al di là della commemorazione: ecco, per il “Fatto Quotidiano” l’occasione è buona per sfottere il generale che il peccato originale di aver sostituito il ‘paladino’ di Travaglio & Co., Domenico Arcuri, alla guida della struttura commissariale per l’emergenza Covid.



Il ‘ragionamento’ è semplice per il quotidiano giustizialista: siccome mancano ancora circa 2 milioni di italiani over 60, il commissario Figliuolo dovrebbe lavorare per convincere quella fascia di “non vaccinati” invece che affidarsi alla fede e partecipare alle cerimonie religiose. A parte che sul “Fatto” non si sono accorti quanto raggiunto proprio dalla gestione Figliuolo-Draghi, ovvero il 60% degli italiani over 12 che ha completato il ciclo vaccinale entro fine luglio (superato proprio oggi quota 32,4 milioni di italiani vaccinati completamente), ma qui il punto è decisamente un altro. Pregare, partecipare alle celebrazioni, financo permettersi di “affidare” l’Italia in crisi coronavirus all’intercessione di Santa Rita, è considerato un po’ da “sfigati” oltre che non rispettabile per un uomo delle istituzioni.



LA PREGHIERA DEL GENERALE NON È TOLLERATA

E così lo sprezzante commento del “Fatto Quotidiano” viene lanciato oggi in prima pagina: «Anziani senza 1ª dose e Figliuolo prega Maria. Allarme. Sempre 2 milioni gli over 60 ancora da vaccinare. Contatore fermo. Gli irriducibili senza protezione restano gli stessi da oltre due mesi. Le prime dosi per gli over 40 sono in caduta libera. E il Generale, dopo S. Rita, si affida alla Vergine del Grappa». Libertà di stampa garantisce (giustamente) una legittima opinione, ma siamo così sicuri che il problema sia solo la “critica” politica e non piuttosto una certa qual intolleranza per il gesto specifico compiuto (tra l’altro senza particolari proclami o comunicati stampai) dal generale degli Alpini. Ci viene in “soccorso” la stessa storia della statua sul Monte Grappa, oggi omaggiata da Figliuolo: la statua della Madonna con Bambino è collocata sopra un sacello eretto sulla cima del Monte Grappa, di fatto «una testimonianza religiosa che, come tante croci che dominavano le più importanti vette dell’arco prealpino, aveva anche lo scopo di contrastare l’anticlericalismo che dilagava tra la borghesia dei principali centri pedemontani, in questo caso Bassano», si legge sul portale degli Alpini. Durante le vicende della Grande Guerra la Madonnina del Grappa fu diretta ‘testimone’ delle battaglie in trincea, rimanendo colpita da una granata: mutilata, fu esposta a Crespano nella chiesa arcipretale dove per 6 mesi divenne oggetto di grande devozione da parte dei soldati. Una protezione per la patria, una testimonianza che è storia: forse questo vale molto più di una “intolleranza” manifestata dal quotidiano che non ammette il cambio qualitativo (e non per motivi religiosi) alla guida dell’emergenza Covid. Lo scorso 1 luglio Figliuolo davanti al corpo di Santa Rita pronunziò queste semplici e significative parole: «Ho chiesto a Santa Rita di aiutare l’Italia ad uscire da questa pandemia, far sì che la campagna vaccinale proceda e che tutti gli italiani ne capiscano l’importanza. Confidenti nella scienza ma anche nella spiritualità, auspico che Santa Rita posi la sua santa mano sopra di noi per far in modo che ne usciamo».

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