Nel 2017 è toccato a vitelloni e scottone. Ora è la volta della carne di vitello. Mira alla valorizzazione della filiera italiana di qualità l’accordo stretto tra Carrefour Italia e Inalca per la vendita, all’interno di oltre 300 negozi dell’insegna distribuiti sul territorio nazionale, di carne di vitello a provenienza e qualità garantita 100% Made in Italy.
Obiettivo dichiarato dell’intesa – la seconda del suo genere siglata tra le due aziende – è offrire ai consumatori la possibilità di assaporare una carne buona, sana e prodotta in maniera sostenibile, riconoscibile sugli scaffali grazie al marchio Filiera Qualità Carrefour.
L’approvvigionamento sarà reso possibile – oltre che dalla collaborazione con Inalca, cui è riconosciuto il ruolo di principale realtà partner – anche dal contributo di altre 4 capofila del settore dell’allevamento italiano, che consorziano in totale circa 250 realtà locali. “Alla base dell’intesa – si legge in una nota congiunta – vi è l’impegno comune delle realtà interessate, per la difesa e la promozione dei valori di Filiera Qualità, fondati sulla valorizzazione della produzione agroalimentare locale, le buone pratiche di allevamento, il benessere animale, il rispetto per l’ambiente e la biodiversità, e l’attenzione verso la sicurezza e la salute del consumatore”. E in questo scenario, sottolinea ancora la nota, “un ruolo fondamentale è giocato dalle piccole aziende che su tutto il territorio, ogni giorno, assicurano la rispondenza delle loro pratiche zootecniche con le migliori best practice“.
Il progetto punta insomma al progressivo miglioramento del livello qualitativo della carne di vitello distribuita nella grande distribuzione e rappresenta un ulteriore passo avanti nella valorizzazione della filiera italiana delle carni bovine. A tutto vantaggio del cliente finale. “Il consolidamento della partnership tra Carrefour e Inalca, in questo caso esteso alla filiera di qualità della carne di vitello – spiega l’AD di Inalca Luigi Scordamaglia -, viene incontro alle esigenze del consumatore italiano che durante la crisi Covid ha accentuato la sua preferenza di acquisto verso prodotti sempre più nazionali e sempre più sostenibili”.
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